Da tempo è scoccata l’ora degli infusi: i consumatori ne sono attratti perché mixano gusto e benessere, per l’assenza di teina o per le funzionalità specifiche. I player puntano sul segmento sviluppando referenze innovative, e il mercato dà loro ragione. Anche nel 2019, in un mercato che globalmente registra una flessione a valore (-1,7%) e a volume (-4,1%, dati aggiornati a maggio 2019, fonte: Iri) sono loro le stelle del comparto: insieme gli infusi alla frutta e alle erbe sviluppano vendite per quasi 55 milioni di euro (il totale sell out di mercato è di 269.188.924 milioni), con tassi di crescita a valore rispettivamente del +5% e del +0,3 per cento. Continua invece il periodo grigio del tè, che perde terreno in tutti i segmenti, dal classico al fruttato, dal verde al bianco, soprattutto per la mancanza di grandi innovazioni e nuovi lanci da parte dei big player, più concentrati a esplorare il mondo delle infusioni
I DRIVER DEL MONDO INFUSI
Nella categoria infusi alla voce ‘innovazione’ le aziende rispondono con ingredienti ricercati, formati che incentivano il trial del prodotto e stimolano la curiosità di chi compra e metodi produttivi alternativi. Tra tutte l’infusione a freddo, tendenza che si sta sempre più consolidando e che per la verità comprende anche il mondo tè.
I player interpretano con reattività le nuove tendenze di gusto dei consumatori e sono alla costante ricerca di materie prime che assicurino un gusto unico e un sapore sorprendente. Tra gli ingredienti più utilizzati per i mix troviamo le cosiddette ‘spezie della salute’ (zenzero in primis, ma anche curcuma e cannella), frutti tropicali, verdure. Tra i superfood sotto i riflettori c’è anche la moringa: la pianta diffusa in Asia (soprattutto in India e dell’area himalayana), Africa e Sud America protagonista di questa e della prossima stagione.
Negli ultimi anni, soprattutto nel periodo estivo per la destagionalizzazione del prodotto, l’innovazione è spesso coincisa con le infusioni a freddo: sia negli infusi sia nel tè, a cominciare da quello verde. In questo caso il processo produttivo prevede un trattamento della materia prima a alta temperatura finalizzato a realizzare un prodotto di qualità, distruggendo i microrganismi patogeni. Nella gallery sotto alcuni nuovi lanci di tè e infusi a freddo.
RIORDINARE LE IDEE PER CAPITALIZZARE IL POTENZIALE DI MERCATO
Non c’è dubbio che quello del tè, tisane e infusi sia in mercato in fermento, molto dinamico e pronto a reinventarsi a ogni stagione. Un universo che gode di consumatori ‘aficionados’ che, in media, sono disposti a spendere di più rispetto ad altre categorie merceologiche pur di assicurarsi un prodotto qualitativamente superiore, che rispecchi il loro concetto di benessere e gusto. Discorso che vale anche per le generazioni più giovani, sempre più attratte dalla combo infusi-wellness.
A ogni modo praticamente tutti i player segnalano ancora lacune nella gestione dello scaffale e affermano che servirebbe razionalizzarlo per aiutare chi compra e sostenere la crescita organica del comparto. Nonostante l’offerta di mercato sia molto evoluta, infatti, quello che ancora si percepisce in molti punti vendita è un certo disordine tra le varie sotto-segmentazioni. Le aziende sono concordi nel dire che servirebbe una grande suddivisione tra i prodotti che contengono teina e quelli che non la contengono. Poi si potrebbe lavorare sui driver di scelta del consumatore (funzionalità, gusto, bio, fairtrade, ecc.), che, in media, è molto informato ed esigente su questa categoria merceologica.