Sono le cinque del mattino e Généviève Yapipko è già sveglia. Spazza il cortile di casa, prepara la colazione per la sua famiglia, poi prende un machete e va nel campo, dove i frutti del cacao stanno maturando sugli alberi in attesa della prossima raccolta: “Qui se non sei coraggiosa – spiega – non puoi possedere una tua azienda agricola”.
Sono un milione e 600 mila gli agricoltori Fairtrade, il marchio internazionale di certificazione del commercio equo e solidale, che quotidianamente si impegnano nel coltivare la terra per produrre le materie prime di ciò che acquistiamo facendo la spesa. E dall’11 al 27 ottobre, anche quest’anno, sarà più conveniente sostenere i contadini in America Latina, Africa e Asia attraverso la scelta dei prodotti del commercio equo e solidale certificati.
LA CAMPAGNA FAIRTRADE ITALIA
Migliaia di consumatori, infatti, potranno beneficiare di promozioni e iniziative speciali, come ad esempio degustazioni e attività di sensibilizzazione dei volontari, in centinaia di supermercati e ipermercati di tutto il territorio nazionale (230 in tutta Italia) grazie alla campagna “Settimane Fairtrade” acquistando così prodotti equi, frutto del rispetto dei diritti dei lavoratori nei Paesi in via di sviluppo e dell’ambiente. Quest’anno le insegne aderenti sono Coop, Lidl (che aderisce per la prima volta) e Carrefour.
IL LANCIO
In occasione del lancio della campagna è stato realizzato un video, girato la scorsa settimana in due supermercati di Milano durante un’attività di marketing non-convenzionale. Un attore, che si presenta come rappresentante del marchio “S•frutta•Tori” ha offerto ai consumatori cioccolato, caffè o banane quasi regalati, perché prodotti sfruttando gli agricoltori. Ecco come hanno reagito i clienti:
PREZZO MINIMO E PREMIO FAIRTRADE
Grazie a Fairtrade i contadini e i lavoratori ricevono un prezzo minimo che copre i costi medi di una produzione sostenibile: il cosiddetto Prezzo minimo Fairtrade. A questo si aggiunge il pagamento di un’ulteriore somma, il Premio Fairtrade, a sostegno di investimenti in progetti di sviluppo decisi democraticamente dalle comunità. Si tratta, ad esempio, di programmi sociali, sanitari, di salvaguardia dell’ambiente o di miglioramento della produzione. Un sistema virtuoso che permette di garantire la sostenibilità della filiera all’origine, come spiega il video sul sistema Fairtrade.
I PRODOTTI DA SCEGLIERE
La scelta dei prodotti, tutti ottenuti nel rispetto dei diritti dei lavoratori, è molto ampia e riguarda sia il settore alimentare sia il non food: dal caffè alle banane, dallo zucchero al cacao e molto altro ancora.
LE SCELTE DEI CONSUMATORI
Una scelta, quella del commercio equo e solidale, sempre più condivisa dagli italiani, come confermano le ricerche di mercato più recenti. Lo scorso anno, un’indagine Nielsen commissionata da Fairtrade Italia ha misurato la propensione all’acquisto di prodotti etici nel nostro Paese, dove sempre più italiani hanno dichiarato una maggiore preferenza per le referenze provenienti dal commercio equo (si passa dal 23% del 2014 al 29% dell’inizio 2018).
Il trend italiano sembra seguire quello di altri Paesi, come rivela anche un recente sondaggio condotto in cinque Paesi europei frutto della ricerca GlobeScan 2019: la maggior parte delle persone che fa acquisti ha familiarità con il marchio Fairtrade e ritiene che esso rifletta i propri valori personali. I consumatori hanno fiducia nel marchio Fairtrade e lo associano strettamente all’approvvigionamento a prezzi equi, ad un reddito dignitoso e all’aiuto agli agricoltori per uscire dalla povertà. Tutte caratteristiche fondamentali per creare fiducia.