I grani d’importazione nell’Unione Europea sono sicuri, e le tracce di glifosato ridotte al minimo – comunque entro i limiti fissati dalle normative. E’ quanto si legge nella risposta della Commissione europea ad un’interrogazione di un rappresentante italiano del Parlamento europeo circa i controlli pubblici effettuati sui grani d’importazione. I dati forniti dalla Commissione evidenziano infatti che il 90,9% dei campioni di grano esaminati non contiene residui di glifosato rilevabili e che il 9,1% contiene residui ampiamente al di sotto dei limiti consentiti. In nessuno dei campioni esaminati sono presenti residui di glifosato oltre i limiti massimi.
ITALMOPA: ALLARMISMI INGIUSTIFICABILI SUI GRANI D’IMPORTAZIONE
“I chiarimenti forniti dalla Commissione europea non lasciano spazio a dubbi o interpretazioni” sottolinea soddisfatto Cosimo De Sortis, presidente di Italmopa (Associazione Industriali Mugnai d’Italia, aderente a Federalimentare e a Confindustria) “e confermano quanto già più volte ribadito dalla nostra associazione. Portando pertanto alla luce l’irresponsabilità di alcune rappresentanze agricole locali o nazionali che, per mere esigenze di natura sindacale, diffondono insistentemente allarmismi ingiustificati e ingiustificabili sui grani di importazione. Allarmismi che trovano largo spazio sui mass media alimentando confusione e timori nei consumatori di prodotti ottenuti dalla trasformazione del frumento, quali pane e pasta”.
“INDUSTRIA MOLITORIA ITALIANA: UN FIORE ALL’OCCHIELLO”
“L’industria molitoria italiana” prosegue De Sortis ”costituisce un fiore all’occhiello del Made in Italy alimentare grazie alla sua capacità, unica, di individuare, selezionare e trasformare i migliori grani, a prescindere dalla loro origine. La loro rispondenza , così come quella degli sfarinati da essi ottenuti, alle normative vigenti igienico-sanitarie a tutela della salute del consumatore costituisce da sempre una priorità inderogabile per il nostro comparto. Pensare di risolvere i problemi strutturali della cerealicoltura italiana sollevando dubbi sulla salubrità del grano importato – peraltro da sempre indispensabile per motivi sia quantitativi, sia qualitativi – è un atteggiamento sconsiderato e deplorevole e, soprattutto, lesivo del diritto del consumatore ad essere correttamente informato” – conclude il presidente di Italmopa.