Come volevasi dimostrare. Come da noi già ipotizzato alcuni mesi fa, quella tra Impossible Food e l’Europa sarebbe stata prima di tutto una faccenda legislativa, oltre che commerciale.
RIFORMULAZIONE O AUTORIZZAZIONE?
È probabile che tale domanda sia frullata in testa per parecchio tempo ai vertici dell’azienda americana.
È bene ricordare che a differenza del suo principale concorrente, Impossible Foods per simulare il sapore della carne utilizza l’emoglobina di soia o eme, un composto chimico che si trova naturalmente nella carne, ricreato in laboratorio tramite la fermentazione di lieviti geneticamente modificati aggiunti a radici di soia.
Tale processo rende a tutti gli effetti l’eme un prodotto OGM, soggetto alla severe leggi europee, molto più restrittive rispetto alle legislazione a stelle e strisce.
Per evitare le forche caudine delle leggi europee, Impossible Foods avrebbe potuto riformulare in parallelo un prodotto conforme agli standard comunitari, ma probabilmente, essendo l’eme l’ingrediente che maggiormente caratterizza e identifica l’azienda americana, si è preferito procedere con la domanda alla commissione europea.
Raggiunta al telefono da Bloomberg, Katia Merten-Lentz, partner di Keller and Heckman LLP a Brussels, società di consulenza legale specializzata in tematiche alimentari, ha affermato:“Lo spirito europeo non è propriamente contro l’innovazione ma sicuramente non è a favore degli OGM. Un ingrediente OGM nella lista degli ingredienti non è proprio un bell’inizio in termini di marketing. Se fossi stata in Impossible Foods, avrei fatto del mio meglio per non utilizzare l’eme.”
Rachel Konrad, una portavoce di Impossible Foods: “La nostra intenzione, ha affermato, è vendere la plant-based meat in ogni singola regione del mondo. Saremo in grado di soddisfare e superare la legislazione sulla sicurezza alimentare ovunque, inclusa l’Europa.”
IMPOSSIBLE EUROPE?
Eme o non eme, la strada in Europa per Impossible Food appare comunque in salita. Sicuramente il vecchio continente non sarà terra di conquista come già avvenuto in patria, a Macau, Hong Kong e Singapore.
Prossimamente Beyond Meat dovrebbe iniziare a produrre in Europa, grazie ad una partnership con l’azienda Zandbergen (ne parliamo su Food Service di Ottobre).
In Italia, è già da alcuni mesi a scaffale l’Incredible Burger di Nestlè mentre si affacciano sul mercato diversi prodotti a base vegetale orgogliosamente Made in Italy.
In definitiva, un Impossible Foods che in Europa parte dalla retrovie, saprà guadagnare posizioni?