Dalle sue radici storiche a Grasse nel 1768 all’acquisizione di Naturex nel 2018, Givaudan ha perseguito una politica di innovazione e creatività nell’ambito della creazione di aromi e fragranze, arricchendo il mondo dei profumi e del gusto con uno sguardo rivolto sempre al futuro.
A 250 anni dalla fondazione, il gruppo mantiene la sua posizione di leadership – circa il 25% della quota di mercato globale del settore – mettendosi quotidianamente alla prova e ispirando partnership in tutto il mondo.
TRA INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ
La capacità di sorprendere dell’azienda è garantita dalla capacità di riunire sotto lo stesso tetto un rinomato gruppo di esperti tecnologi e appassionati aromatieri. All’avanguardia nell’innovazione, con il 10% del fatturato annuo investito nella ricerca, Givaudan esplora e scopre continuamente nuovi aromi, e nuove tecnologie, da aggiungere alla sua vasta gamma di prodotti.
Grazie all’utilizzo di molti ingredienti naturali, il gruppo gestisce un modello di business sostenibile che crea valore per i numerosi stakeholder con cui lavora.
GIVAUDAN IN ITALIA
Givaudan Italia, con sede a Vimodrone – a pochi chilometri da Milano, ha una storia più recente: circa 80 anni. Nella sede italiana della divisione Aromi trovano posto uffici commerciali, marketing ma anche un laboratorio dove vengono sviluppati prototipi di prodotti finiti con gli aromi che caratterizzano l’attività del gruppo e lo rendono punta avanzata della ricerca nel mondo.
ISTANTANEE DAL CONVEGNO “INSPIRING THE FUTURE OF FOOD”
I 5 DRIVER DELLA CRESCITA
Nell’intervista rilasciata a Food a margine del convegno Inspiring the Future of Food, tenutosi nei giorni scorsi a Milano, Henning Hartnacke – Presidente Givaudan EAME Flavours – ha sottolineato l’importanza strategica dell’innovazione collaborativa tra player e stakeholder illustrando i driver per avere successo in una fase di trasformazione epocale del food system globale.
“L’industria alimentare – ha dichiarato Hartnacke – si trova a dover affrontare grandi sfide ma anche a cogliere grandi opportunità. Per riuscire a comprendere la complessità di tale cambiamento la cooperazione sarà l’unica strada percorribile. Abbiamo individuato cinque driver per orientare meglio le nostre strategie: bisogni dei consumatori, cambiamento demografico, sostenibilità, tecnologia, e retail”.
Per tutti gli approfondimenti del convegno Inspiring the Future of Food, un articolo dettagliato uscirà nel Food magazine di dicembre