“Per essere insostituibili bisogna essere diversi”, la celebre frase di Coco Chanel riassume bene la filosofia di D.IT-Distribuzione Italiana, il progetto multi-insegna e multi-brand che coinvolge Sigma, Sisa e Coal, e i temi del convegno annuale del 21 febbraio organizzato con la propria business community di riferimento (collaboratori, partner, soci e industria alimentare) presso il Museo Ferruccio Lamborghini di Funo di Argelato (Bo).
CORRERE DA SOLI PER CRESCERE COME GRUPPO
Nei saluti iniziali il Direttore Commerciale e Marketing D.IT Alessandro Camattari ha subito ricordato alla platea quale sia oggi il primo elemento di differenziazione, dunque di distacco, rispetto al (recente) passato del gruppo: “Quest’anno correremo da soli per quanto riguarda l’attività di negoziazione con l’industria di marca e non al fianco di Margherita Distribuzione. Come centrale ci stiamo preparando a questo importante cambio di passo, forti del sostegno di una base sociale coesa e dei bei risultati ottenuti fino a oggi nei territori dove operiamo. Una sfida che accogliamo con entusiasmo perché siamo convinti che ci farà crescere ulteriormente come gruppo, valorizzando al meglio i punti di forza del nostro modello di Distribuzione organizzata”.
IL VALORE DELLA DO
Proprio sull’andamento del mercato del Lcc nei vari format distributivi si è concentrato l’intervento del Direttore Commerciale di Iri Gianmaria Marzoli, che ha illustrato come la Do stia guadagnando interessanti quote di mercato, con un aumento delle vendite pari a 1,8 miliardi di euro (fonte: Iri Top Trade). Gran parte del merito va alla presenza capillare su tutto il territorio italiano, con posizioni di leadership nei formati di prossimità (gli stessi in cui D.IT con le sue insegne e con le marche private è più performante), nel nord-est e al sud in particolare. Tra le categorie con le migliori performance del Lcc in termini di vendite spiccano affettati e IV gamma, mentre in termini di incidenza svettano pane, latte, panna e freschi. Gli elementi vincenti? Prezzi competitivi e assortimenti profondi, mentre scende la promozionalità. E la Mdd è sempre più protagonista.
DIFFERENZA E UNICITÀ: DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA
Al termine dell’ampia panoramica ‘barometro’ sulla distribuzione organizzata, è toccato a Sebastiano Grandi, Docente dell’Università Cattolica di Piacenza, approfondire i punti chiave della convention (diversità e distintività nel retail). Successivamente, è stata la volta della tavola rotonda che ha messo di fronte Donatella Prampolini Manzini, Presidente di D.IT, Alessandro Camattari, Davide Pellegrini, Docente di Marketing presso l’Università di Parma e Ludovico Roccatello di Slow Food per parlare di vari temi: dal cambiamento che imprese e società devono affrontare al valore dell’importanza del territorio e di come il commercio associato e la tutela dei prodotti possano valorizzarlo; dal rapporto tra giovani e imprenditorialità agli highlights sul prossimo futuro.
“La nostra base sociale è formata da imprenditori che hanno saputo valorizzare la propria storia e, di conseguenza, i negozi della nostra rete non sono, non possono e non devono essere uguali – ha ricordato più volte la Presidente di D.IT Donatella Prampolini –. L’obiettivo è valorizzare le differenze, accompagnando nel percorso di crescita anche le realtà industriali più piccole che difficilmente troverebbero il giusto riconoscimento in altri format distributivi. Vogliamo incarnare una versione moderna della distribuzione organizzata e anche la scelta di interrompere l’esperienza di Gruppo Levante andando alla contrattazione in autonomia con l’industria sarà la giusta opportunità per confrontarci direttamente con il mercato e far crescere tutti i nostri collaboratori”.