L’emergenza Coronavirus mette il turbo alle vendite online del Largo Consumo confezionato. Stando alle rilevazioni effettuate da IRI nelle due settimane che hanno seguito l’esplosione del contagio da Covid-19 (17 febbraio – 1 marzo 2020), il canale digitale ha visto un boom di incassi nei giorni di prima allerta, con effetti di incetta delle scorte: all’accelerazione di lunedì 17 febbraio (+61,2% rispetto allo stesso giorno del 2019) è seguito il picco di sabato 22 febbraio (+101,5%). Ma soprattutto va segnalato che tra il 23 e il 27 del mese i valori hanno superato costantemente lo scarto del +80%.
Nei giorni a seguire, invece è emerso un andamento piuttosto altalenante, da ricondurre probabilmente a un complessivo scenario improntato a confusione e paura: venerdì 28 febbraio l’incremento si ferma al +51;5% rispetto allo stesso giorno del 2019, per poi balzare verso l’alto il giorno successivo (+88%) e ridiscendere l’1 marzo (+67,1%).
Incrementi sono registrati anche dalle analisi delle consegne a domicilio (con valori compresi tra +41% e +91,8%), in mancanza della quale – rileva IRI – i consumatori si dimostrano comunque propensi a tornare al caro e vecchio carrello.
Bene infine il servizio Click&Collect, che triplicail giro d’affari sul 2019, spinto da un’impennata registrata tra il 23 e il 28 febbraio, con crescite a tre cifre percentuali.
AMAZON, CONSEGNE REGOLARI
Se si andrà verso una tendenza alla normalizzazione, lo diranno probabilmente i dati relativi alla prima settimana di marzo. Intanto, pare positiva la dichiarazione di Amazon che sembra avere superato i rallentamenti nelle consegne verificatisi a metà febbraio, cioè nei giorni a ridosso dell’esplosione della paura di contagio. L’azienda fa sapere che “sta continuando la propria attività, consegnando prodotti ai clienti in tutta Italia”.
E anche se si guardano le referenze bestseller nella categoria “alimentari e cura della casa”, emerge un quadro non lontano dalla routine: spiccano caffè, tonno e sughi pronti.