L’emergenza da coronavirus non ha smorzato la vitalità della Gdo italiana, i cui protagonisti continuano a discutere sui social. E stavolta non si tratta (solo) di polemiche, ma soprattutto di valutazioni sul modo migliore di fare fronte alle difficoltà del momento.
Nei giorni scorsi è finita nel mirino di Giuseppe Caprotti una pubblicità di offerte ‘sottocosto’ per alcuni prodotti da parte di un’insegna della distribuzione. Azione con ogni probabilità programmata ben prima dell’emergenza da coronavirus, ma giudicata inopportuna e poco utile considerando la corsa all’accaparramento e le code davanti ai supermercati.
Notevole successo, invece, per una delle numerose iniziative con cui le insegne stanno premiando i dipendenti al lavoro in questo periodo. E’ il caso del Gruppo Arena Deco (120 euro di extra ai dipendenti), oltre che di molti altri retailer, che hanno ricevuto il plauso social di Mario Gasbarrino – ex presidente e ad di Unes, oggi nel Cda di Cortilia – il quale ha anche lanciato l’idea di detassare questo genere di azioni “per tutte le aziende, non solo per le insegne della Gdo”.
Non sono mancati infine, da parte dell’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese, appelli social contro la corsa ai supermercati e un ringraziamento ai dipendenti del gruppo per l’impegno profuso nonostante la pandemia in corso.
Lo stesso Pugliese ha pubblicato sul suo profilo LinkedIn una lettera aperta per invitare tutti a seguire le indicazioni del governo per arginare il coronavirus, specificando che #restiamoacasa non vuol dire restare isolati: “Dire #restiamoacasa richiede coraggio. È difficile – scrive Francesco Pugliese – perché quegli affetti che di solito sono dietro l’angolo, ora sembrano lontanissimi. È ora che dobbiamo essere Comunità, tutti assieme. Sia nel piccolo che nel grande. È ora che tutti dobbiamo fare qualcosa per rendere quelle distanze meno dure da sopportare. È ora di restare a casa, ma non possiamo e non dobbiamo isolarci.
Fare comunità vuol dire pensare a se stessi e agli altri. Per chi come me si occupa di Grande distribuzione, in questi giorni vuol dire lavorare – chi da casa, chi dai magazzini, chi dalle corsie – per fare in modo che gli scaffali dei negozi abbiano sopra le cose che servono, e farle arrivare dove servono. Perché se qualche anno fa abbiamo detto ‘Je suis Charlie’, oggi è importante dire ‘Io sono Milano, sono Pesaro, sono Taranto, sono Roma’. E ancora non basta. L’Italia è anche il Paese dei comuni, anche di quelli piccoli che non si conoscono bene, il cui nome è difficile da sapere. Il privilegio di essere Conad, anzi, il privilegio di lavorare nella Gdo è anche di poter essere in servizio per queste comunità, di conoscere quei nomi, di poter fare la nostra parte. Abbiamo 500 Conad nei comuni sotto i 5000 abitanti e il nostro impegno è far sì che gli scaffali anche lì non siano vuoti, che alle persone non manchi niente in un momento in cui anche l’aria è un bene prezioso.
È complicato, perché questa penisola non è stata disegnata perché le merci viaggiassero facilmente. È complicato, e proprio per questo dobbiamo farlo.
Non siamo degli eroi, facciamo solo il nostro lavoro. Gli eroi veri in questo momento sono soprattutto il personale medico, gli infermieri, quelli che stanno facendo dei turni massacranti per contenere il virus, a costo di farsi contagiare. Possono vincere solo se tutti noi attorno facciamo il nostro dovere. Quello di noi di Conad, di Auchan e Simply e di tutta la Gdo è di continuare a servire le nostre Comunità. Quello di tutti noi è di seguire le indicazioni delle autorità, senza discutere.
Vi prego, fatelo. Non arrendiamoci, mai. Siamo più forti di tutto questo e lo stiamo dimostrando. Avanti, senza paura” – conclude Pugliese.