Il Product Lifecycle Management (PLM) integra, a livelli non pensabili in passato, i diversi processi coinvolti nella gestione del ciclo di vita di un prodotto. Grazie a questa integrazione i processi diventano più efficienti.
Se pensiamo al ciclo che va dall’idea di un prodotto alimentare al suo posizionamento sullo scaffale, ci rendiamo conto che tutta l’azienda alimentare è protesa a rendere più efficiente ed efficace questo processo: marketing strategico, ricerca e sviluppo, qualità, acquisti, industrializzazione, costing di prodotto, gestione cespiti, logistica, produzione, ecc.
Insomma per moltissimi attori in azienda è prioritario “centrare il prodotto giusto” per un consumatore che si evolve velocemente, e farlo in anticipo rispetto al resto del mercato. Ma quali sono i punti di attenzione? Sicuramente sono fattori importanti la corretta selezione delle idee, un processo “agile” per capire se servono svolte o accelerazioni, il controllo di avanzamento della ricerca e sviluppo con un monitoraggio continuo sulla corretta direzione rispetto allo scopo iniziale della idea da sviluppare, il costo delle materie prime e del processo di lavorazione a standard, ma anche le normative, l’output di valori nutrizionali calcolato per l’etichetta, i claim che possiamo inserire sul prodotto. Sono molte e sparse su diversi enti le informazioni necessarie per supportare tutte le valutazioni di cui sopra. E questo si traduce in un freno e un ostacolo all’efficienza.
Un ulteriore importante capitolo riguarda tutti i prodotti private label: strategico è cogliere correttamente le specifiche dei prodotti da sviluppare, calcolare in anticipo gli output delle prove della ricerca e sviluppo, monitorare la previsione del costo di tali prodotti e, ultimo ma non ultimo, poter consegnare il tender/prodotto entro la data richiesta dal cliente.
Tutto questo si ottiene con una corretta ed efficace integrazione dei processi e degli attori coinvolti nel ciclo di vita del prodotto. Qualcuno potrebbe dire che già gli ERP consentono una condivisione cross-funzionale delle informazioni e quindi la collaborazione tra i vari reparti/settori. Vero, ma solo con il PLM è possibile tenere sempre sotto controllo tutte le informazioni di prodotto (dall’idea allo scaffale).
Il PLM infatti consente:
- visibilità in tempo reale su tutti i progetti di innovazione ed i processi sottostanti
- piena visibilità sui dati tecnici (specifiche di prodotto) e sulle certificazioni dei fornitori ai fini del controllo qualità
- migliore conformità agli standard di riferimento
Ma non solo. Il PLM fornisce importanti indici di performance (KPI) per fare le scelte giuste, al momento giusto. Uno strumento imprescindibile per il management.
PLM A SUPPORTO DELLE VENDITE – COME?
Lo dicevamo all’inizio di questo articolo. Il PLM aiuta ad aumentare le vendite. In parte abbiamo già toccato aspetti che indirettamente rappresentano un importante volano per le vendite. Ma c’è di più. Il PLM supporta la creazione di prodotti in linea con ciò che il nostro target desidera, ovvero con la coerenza, i costi e la qualità che i consumatori si aspettano.
Inoltre, il PLM riduce il time to market, una criticità per moltissime aziende. Infatti il PLM riduce tempi e costi di tutti i processi che vanno dalla progettazione allo scaffale, automatizzando e ottimizzando il più possibile ogni passaggio. Rende quindi la catena del valore più efficiente e snella e riduce i tempi per la commercializzazione del prodotto.
Ogni persona coinvolta in questi processi può beneficiare degli effetti del product lifecycle management, anche la forza vendita.