Buone notizie per il settore lattiero-caseario italiano: grazie all’acquisizione di Centrale del Latte d’Italia (CLI) da parte di Newlat, nasce il terzo operatore del settore milk&dairy in Italia. Si consolida così un gruppo italiano, cresciuto rapidamente negli ultimi anni grazie a una serie di importanti acquisizioni nel settore food&beverage, che l’hanno portato a diventare un primario player multinazionale, multi brand, multi prodotto e multi canale nel settore agroalimentare italiano ed europeo, con un ampio portafoglio di prodotti e marchi di proprietà, conosciuti in tutto il mondo. Newlat Group ha sottoscritto, infatti, un accordo vincolante per l’acquisto della partecipazione di maggioranza in Centrale del Latte d’Italia, pari a 46,24%, a fronte del pagamento per ogni azione CLI di un corrispettivo di 1 euro e di 0,33 azioni ordinarie di Newlat Food. Ricordiamo che CLI produce e commercializza circa 120 prodotti che vanno dal latte e i suoi derivati alle bevande vegetali, distribuiti con i marchi TappoRosso, Mukki, Tigullio e Vicenza, attraverso oltre 16mila punti vendita sia della Gdo sia del canale tradizionale. L’operazione appena conclusa da Newlat ha per obiettivo quello di consolidare il mercato lattiero caseario italiano, integrando due tra i principali operatori che presentano importanti elementi di complementarietà geografica e un significativo potenziale sinergico. In questo modo CLI diventerà una strategica piattaforma di riferimento per le società lattiero casearie coinvolte nell’operazione. Farà leva, tra l’altro, sulle filiere produttive di alta qualità regionali della Toscana e del Piemonte e sulla continuità manageriale, rappresentata da tutti i manager e collaboratori che saranno coinvolti in questo importante progetto di crescita, sotto la guida di Angelo Mastrolia, Presidente esecutivo di Newlat Food, ed Edoardo Pozzoli, già Direttore Generale e attuale Amministratore di CLI.
Grazie a questa acquisizione, il gruppo Newlat ha dimostrato di essere perfettamente in linea con i piani e le tempistiche previste dalle strategie di sviluppo per linee esterne e di utilizzo del capitale preannunciate in fase di quotazione. Questo consentirà al gruppo di raggiungere l’ambiziosa soglia di 500 milioni di euro di fatturato.