Nel nostro articolo sulla crisi della carne in USA, innescata dalla chiusura di numerosi impianti in seguito ai casi di contagio registrati tra i dipendenti, avevamo paventato la possibilità di un incremento nel consumo di plant-based meat. E pare siamo stati profetici perché è esattamente ciò che sta succedendo.
PREZZI ALLE STELLE E CALO NEI CONSUMI DI CARNE
La sopracitata crisi della carne, ha fatto schizzare i prezzi alle stelle, registrando un +14% la prima settimana di maggio rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso, con la previsione di un +20% all’inizio dell’estate.
Sicuramente non arriveremo alla fine della carne, come scritto dal New York Times in un articolo di opinione dai toni leggermente apocalittici ma è probabile che l’industria della carne a stelle e strisce uscirà dalla pandemia alquanto ridimensionata.
A beneficiare di tale situazione potrebbero essere i due maggiori produttori e leader di mercato dalla plant-based meat, ovvero Beyond Meat e Impossible Foods, che non a caso già da tempo sono al lavoro per avvicinare i prezzi dei loro prodotti a quelli della carne vera.
NUMERI DA RECORD PER BEYOND MEAT
Così come annunciato ad Anuga, Beyond Meat viaggia spedita per far raggiungere ai propri prodotti lo stesso prezzo della carne entro il 2024. Il CEO Ethan Brown ha anzi recentemente affermato che potrebbe avvenire anche prima, considerati gli sconvolgimenti di mercato causati dal Coronavirus.
L’azienda nel frattempo, continua a registrare numeri da record, considerando che si è quotata in borsa solo un anno fa. Ecco i dati del Q1 2020, dati in USD
- 97,1 milioni di fatturato, +141% rispetto al Q1 2019
- 37,7 milioni di gross margin + 38,8% rispetto al Q1 2019
- EBITDA 12,7 milioni – era negativo per 2,1 milioni nel Q1 2019
- Utile netto 1,8 milioni contro una perdita di 6,6 milioni nel Q1 2019
MA IMPOSSIBLE FOODS NON STA A GUARDARE
In attesa di sbarcare in Europa, anche Impossible Foods affila le armi per consolidarsi in patria.
Non essendo quotata in borsa, Impossible Foods non ha l’obbligo di rendere pubblici i dati finanziari ma fonti interne all’azienda affermano che, all’azzeramento del canale horeca è corrisposto un aumento vertiginoso delle vendite nel retail.
“I consumatori continuando ad acquistare al prezzo attuale – ha affermato Pat Brown, CEO – Ovviamente quando lo stesso inizierà a scendere potrebbero verificarsi davvero la fine per il settore degli allevamenti”.
Parole alquanto inquietanti.