Pane e sostitutivi sono ormai un’abitudine sulle tavole degli italiani e i dati positivi sui trend del mercato lo confermano: secondo i dati elaborati da Iri sull’a.t. a gennaio di quest’anno (totale Italia, iper+super+lsp), il comparto avanza di +2,3% a valore e di +1,3% a volume.
Per quanto riguarda i segmenti che compongono la categoria del pane industriale, tutti evidenziano performance positive, dai prodotti secchi a quelli morbidi (con la sola eccezione del pan carrè e del pane a lunga conservazione).
IL RITORNO ALLE PANETTERIE
Tuttavia, il dato rilevante di questi ultimi mesi, caratterizzati dal lockdown imposto dall’emergenza sanitaria, è relativo alla riscoperta del pane casalingo e di quello del panificio. Secondo un‘analisi di AIBI, l’Associazione Italiana Bakery Ingredients, il pane, acquistato soprattutto nelle botteghe di quartiere e nei negozi di prossimità, ha incrementato la sua presenza a tavola del 10%, tornando così a livelli di consumo di un decennio fa.
“Il pane, per l’italiano, significa casa, famiglia, tradizione, ristoro – ha dichiarato Palmino Poli, presidente di AIBI –. Non stupisce che, in un momento delicato come quello attuale, si riscopra questo alimento, facendo giustizia anche dei molti pregiudizi e delle fake news che lo hanno colpito negli ultimi anni”.
Le preferenze vanno alle tipologie preparate con materie prime selezionate e alla varietà: grani antichi, farine poco raffinate, macinate a pietra o integrali, con semi, fibre e a basso contenuto glicemico, farro, soia, segale e multi cereali. “Gli italiani restano a casa e si dimostrano consumatori esigenti e curiosi – ha aggiunto Poli –, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e di buono. Provare nuovi tipi di pane, in questo periodo, rappresenta una gratificazione, oltre che una piacevole esperienza sensoriale. Non dimentichiamo, infatti, che in Italia, esistono circa 500 tipi di pane”.
NON SOLO PANE
Durante il lockdown gli italiani non hanno acquistato solo pane, ma anche pizza, focacce, grissini, taralli e dolci prodotti dal panettiere, tutti prodotti che insieme rappresentano il 30% del lavoro degli artigiani.
Nel frattempo, i panificatori artigianali hanno lavorato tutti i giorni e si sono organizzati per le consegne a domicilio. E anche le aziende dei semilavorati in queste ultime settimane si sono messe a disposizione della categoria, proponendo soluzioni di produzione e consegna.