Granarolo presenta il nuovo Bilancio di Sostenibilità 2019, giunto all’ottava edizione, e lo fa dedicando agli impegni del Gruppo un sito istituzionale completamente rinnovato.
Meno energia, meno acqua, meno emissioni, meno diserbanti, meno farmaci, meno sprechi, più diritti per chi lavora, più trasparenza sull’origine, meno plastica, passando per una remunerazione decorosa del lavoro dell’imprenditore agricolo. Su questi principi si basa il percorso avviato dal Gruppo Granarolo per rafforzare la sostenibilità della propria filiera del latte, la più grande d’Italia, i cui progressi sono rendicontati anche quest’anno in un documento articolato e che si confronta con promesse fatte, risultati raggiunti e nuove sfide, guardando agli indicatori del GRI Standard.
GLI OBIETTIVI DEL PIANO DI SOSTENIBILITÀ GRANAROLO
Già dallo scorso anno Granarolo ha definito tre obiettivi precisi, nell’ambito di Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, lavorando a un Piano di Sostenibilità basato su “Consumo e Produzione Responsabili”:
- Benessere animale alla stalla, attraverso la certificazione di tutte le 651 stalle del Gruppo che hanno elevato ulteriormente i punteggi minimi per raggiungere la soglia dei 70/100 richiesti da Granarolo, affinché i soci-allevatori siano sempre più parte attiva del cambiamento, condividendo con i veterinari della filiera anche La Carta del Latte, un formale impegno a ridurre l’uso dei farmaci in stalla;
- Riduzione della plastica, basata su 4 azioni principali: riduzione del peso degli imballaggi primari e secondari, utilizzo di plastica riciclabile e riciclata, recupero degli imballaggi del latte reso da mercato, sperimentazione di materiali alternativi alla plastica;
- Un piano anti-spreco su latte e latticini lavorando in sinergia con istituzioni, clienti e consumatori, per ambire insieme alla riduzione di almeno il 10% di resi da mercato italiano (123.00 t/anno pari a ca. 184.500 t di CO2 eq) in 3 anni attraverso l’allungamento delle shelf life dei prodotti e una campagna importante verso i consumatori per una gestione ottimizzata dei prodotti in casa.
IL MODELLO DI FILIERA SOSTENIBILE
“Il Gruppo – dichiara Gianpiero Calzolari (nella foto), presidente di Granarolo – sta lavorando ad un modello di filiera sostenibile che impegna in egual misura mondo agricolo e trasformazione. Da una parte la cooperativa Granlatte con i suoi allevatori, veri custodi del territorio, che devono sviluppare sempre nuove competenze per produrre nel rispetto del benessere animale e in armonia con l’ambiente. Dall’altra Granarolo, che deve e dovrà sempre più dare valore alle materie prime, venendo incontro ai nuovi bisogni dei consumatori, offrendo loro un cibo più buono e più giusto. Il Piano di Sostenibilità disegnato va in questa direzione, e verrà integrato nei prossimi mesi anche alla luce dei drastici cambiamenti di scenario dettati dalla recente emergenza sanitaria”.
GLI OBIETTIVI DEL GREEN DEAL EUROPEO
“Nel frangente del lockdown – prosegue Calzolari – gli agricoltori sono stati definiti categoria fondamentale. Troppe volte sfugge all’opinione pubblica che se non ci fosse chi coltiva e chi alleva non ci sarebbe il cibo, e di cibo ce n’è bisogno e ce ne sarà ancora di più se la popolazione del mondo è destinata a crescere fino a superare i nove miliardi e settecentomila persone entro il 2050. La Comunità Europea del Commissario Ursula Von der Leyen sta implementando le nuove strategie di crescita sostenibile attraverso il Green Deal europeo. Si tratta di una serie di misure per rendere meno dannosi per l’ambiente la produzione ed il consumo di materie prime e di energia e rendere più sostenibile lo stile di vita dei cittadini europei. Granarolo ha da tempo messo tra le proprie priorità i temi legati alla sostenibilità, rendicontando in modo puntuale i risultati già perseguiti e gli obiettivi in divenire”.