Cibus Forum, il food & beverage tricolore riparte da Parma

Il primo giorno della fiera ha messo a confronto i vari attori della filiera sui cambiamenti di consumo e sulle strategie per il made in italy
Cibus Forum, il food & beverage tricolore riparte da Parma

Consumi e nuovi valori: questi i due temi al centro della prima mattinata di Cibus Forum, la due giorni parmigiana che raduna gli stati generali del food & beverage tricolore e da cui ripartono le strategie del sistema-Italia e il rilancio dell’export. L’emergenza Covid-19 ha innescato importanti trasformazioni nel largo consumo: molti cambiamenti sono contingenti, altri sembrano destinati a diventare strutturali, ma quali sono le lezioni che industria e distribuzione hanno imparato durante il lockdown? E ancora, come sono cambiate le abitudini di acquisto dei consumatori? A questi e altri interrogativi ha provato a dare risposta la ricerca presentata da Christian Centonze di Nielsen “I nuovi scenari di consumo in Italia, in Europa e nel mondo”, che tra le altre cose ha individuato nella polarizzazione dei consumi (tra premium price e value for money), nell’importanza attribuita all’italianità dei prodotti e nelle potenzialità del digitale (e-commerce in primis) tre scenari della nuova normalità.

TAVOLA ROTONDA

La tavola rotonda moderata da Maria Cristina Alfieri di Food ha messo a confronto vari attori della filiera agroalimentare grazie agli interventi di: Ivano Vacondio, Presidente Federalimentare; Roberto Luongo, Direttore Generale ICE Agenzia; Giorgio Santambrogio, AD Gruppo VéGé; Nicola Levoni, MOB FoodDrink Europe e Tanya Kopps, CEO di Metro Italia. “Dopo essersi rivelata fondamentale nel periodo più buio dell’emergenza, l’industria alimentare italiana ha ancora la forza per fare da traino per la ripresa economica e tornare ai livelli pre-crisi  – ha ricordato Ivano Vacondio, Presidente di Federalimentare –. Tuttavia, il suo valore non deve essere scambiato per uno stato di benessere e non va dato per scontato. Servono aiuti mirati da parte del Governo per il food & beverage. Mi riferisco in particolare ai finanziamenti a fondo perduto per il settore Horeca, essenziali per far rialzare il settore della ristorazione. E non parlo di interessi di parte: ora più che mai serve il coraggio politico di fare un investimento sul nostro Paese. Se ci sarà questo supporto, sono convinto che entro la fine del prossimo anno l’industria alimentare tornerà a essere il volano dell’economia italiana”. La necessaria collaborazione tra le componenti della filiera agroalimentare è stata sottolineata anche da Giorgio Santambrogio, che a più riprese ha ricordato come La grande distribuzione vuole collaborare con l’industria e l’agricoltura per affrontare le sfide del post-Covid. Per esempio stiamo lavorando assieme per eliminare tutte le pratiche ‘unfair‘, come il caporalato nei campi e le aste a doppio ribasso”.

IL GOVERNO SOSTERRÀ IL MADE IN ITALY

A chiudere i lavori della mattinata è stato il Ministro Luigi Di Maio, che nel corso del suo intervento ha confermato l’impegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale a sostegno del comparto agroalimentare: “Trasformeremo ogni Ambasciata nel mondo in una casa delle imprese – ha detto Di Maio –, perché l’Italia e le nostre aziende devono crescere ed esportare le eccellenze del Bel Paese ovunque. Molti sono gli interventi che abbiamo previsto, a cominciare dal ‘Patto per l’Export’ dello scorso giugno e il rilancio del settore fieristico, che può ora contare su una piattaforma digitale (Fiera 365 ) a disposizione degli operatori. Abbiamo inoltre creato un programma straordinario di incoming fisico e virtuale attraverso il quale accoglieremo nel nostro Paese buyer, influencer, giornalisti e altri attori determinanti per il rilancio del brand Italia nel mondo”.

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