Con InstaFactory arriva l’impianto che lavora direttamente sui terreni e rivoluziona la raccolta e la trasformazione del pomodoro. La nuova macchina è stata testata per la prima volta ad agosto da Mutti. L’idea è catturare il momento della maturazione perfetta sul terreno scelto e concentrando un intero impianto di lavorazione nello spazio di appena mille metri quadri.
“La tradizione non deve essere mai solo ripetizione, bensì ricerca costante”, sottolinea Francesco Mutti, Ad del gruppo di Parma da 120 anni pioniere nel settore delle conserve alimentari e leader di vendite in sette paesi in Europa.
COME FUNZIONA INSTAFACTORY
L’impianto mobile InstaFactory impiega meno di due ore (rispetto alle cinque di media) per portare il pomodoro dalla pianta ai contenitori asettici, con il raccolto che entra ed esce dall’impianto in venti minuti pronto per essere imbottigliato in una passata a edizione limitata. Proprio per la rapidità dei tempi di lavorazione (e lo ‘stress’ da trasporto azzerato) il prodotto mantiene tutte le proprietà organolettiche e, in tema di tracciabilità, porta con sé anche la firma del campo di origine.
“Siamo i primi a lanciarci in questa sfida in cui il protagonista è sempre il pomodoro e chi lo lavora” – spiega Mutti. “Solo un anno fa, sembrava impossibile” – ammettono Giorgio Lecchi e Ugo Peruch, rispettivamente Direttore industriale e Direttore agricolo di Mutti, ovvero coloro che hanno convinto tutti della bontà e soprattutto della fattibilità del progetto.
Con appena quattro operatori e due addetti alla logistica, InstaFactory oggi compie tutte e otto le fasi di lavorazione del pomodoro dal lavaggio al confezionamento, nel rispetto delle norme di igiene e sicurezza e in autosufficienza energetica. Una sfida delicatissima che si gioca in una manciata di giorni – 100 dalla coltivazione alla maturazione, non più di dieci per il momento d’oro del raccolto – e la natura che nello stesso soffio di vento può diventare amica o avversaria.
Proprio in queste settimane è avvenuta la prima prova sul campo, coinvolgendo tre delle quattrocento famiglie di agricoltori conferitori del gruppo Mutti: Calza, Franzoni e Aschieri. “Ora – conclude Lecchi – passeremo alla fase di verifica e imbottigliamento. Immaginiamo che le prime confezioni di Passata sul Campo debutteranno sugli scaffali a inizio 2021”.