L’importanza del latte in polvere di qualità. È stato questo il tema della diretta Facebook “andata in onda” sulla Pagina di Inalpi e che ha visto protagonisti Matteo Torchio, Responsabile Marketing dell’azienda di Moretta, e Alberto Mangiantini, Amministratore Delegato di Gelati Pepino 1884. Inalpi, infatti, nel 2010 è stata la prima azienda italiana a creare una vera e propria filiera controllata e certificata del latte italiano insieme a Coldiretti, a una cooperativa di allevatori e alla collaborazione dell’Università di Piacenza, con cui ha introdotto un nuovo sistema per la remunerazione del latte. E così è nato anche il latte in polvere da filiera certificato, intero o scremato, buono da bere e ideale per un uso professionale.
LA (RI)SCOPERTA DEL LATTE IN POLVERE
“Il latte in polvere – ha specificato Matto Torchio, Responsabile Marketing di Inalpi durante la diretta – è semplicemente il latte privato di circa il 50% dell’acqua e poi polverizzato. Il processo di polverizzazione, che può sembrare uno stress per la materia prima, non intacca le sue qualità organolettiche, perché avviene a una temperatura ancora più bassa del trattamento Uht”. Il latte utilizzato da Inalpi, poi, è tracciato in ogni fase: arriva dai 400 allevatori che fanno parte della filiera e che operano in un raggio di 30 km da Moretta, dove l’azienda ha sede. Non contiene grassi e permette di creare un carico proteico perfetto e dare struttura alle ricette in cui viene utilizzato, come il gelato, ad esempio.
Ed è per questo che Gelati Pepino 1884, la prima al mondo a inventare il gelato ricoperto su stecco, ha scelto proprio il latte in polvere di Inalpi per i suoi gelati: “In passato – ha specificato Alberto Mangiantini, Amministratore di Gelati Pepino 1884 – il latte in polvere è sempre stato antagonista del latte fresco. In realtà, è un ingrediente di alta qualità, buono, morbido, che non si scioglie immediatamente. Ci siamo avvicinati a questo prodotto grazie a Inalpi e insieme stiamo costruendo la filiera del Pinguino Fiordilatte Pepino”.
OGNI GIORNO UN PASSO PER UN MONDO PIÙ GREEN
In questi anni Inalpi ha creato un vero e proprio gruppo di lavoro, che condivide la stessa cultura e lavora insieme nella stessa direzione. E da qualche tempo ha intrapreso una nuova sfida, quella del bio. “Il bio è un disciplinare di produzione e di allevamento – spiega Torchio –. Racconta di un rispetto verso la materia prima, la sua storia, i suoi profumi. Anche per latte in polvere filiera vuol dire rispetto del benessere animale, qualità di stoccaggio del latte, cura dell’impatto ambientale delle stalle, rispetto dei diritti umani dei lavoratori. E fedeli alla nostra filosofia e al nostro impegno quotidiano per rendere il mondo un posto migliore, abbiamo aderito anche all’Agenda 2030 dell’Onu affinché la nostra azienda sia sempre più sostenibile. Contemporaneamente continua il nostro lavoro per la formazione degli addetti ai lavori, ma anche dei più piccoli (l’azienda ogni anno realizza dei diari illustrati, distribuiti nelle scuole italiane, che spiegano il processo di lavorazione e trasformazione del latte, ndr), perché far sapere da dove arriva e come viene trasformato il nostro latte siamo convinti possa fare la differenza”.