Tutti uniti contro la sugar tax. Assobibe, Confagricoltura e le sigle sindacali confederali (Cisl-Fai, Cgil-Flai, Uil-Uila) hanno firmato un appello congiunto per chiedere al governo, a nome delle imprese e dei lavoratori che rappresentano, l’eliminazione o il rinvio al 2022 del provvedimento. Secondo associazioni e sindacati “aumenterà la pressione fiscale del 28%, mettendo a rischio 80mila posti di lavoro a fronte di un gettito fiscale di poco meno di 100 milioni di euro”.
Lo slittamento di sei mesi, con entrata in vigore della sugar tax il primo luglio 2021, previsto nell’ultimo Ddl Bilancio “non servirà a proteggere imprese e lavoro. Anzi – si legge nella lettere congiunta – avrà l’effetto di indebolire il Made in Italy, di togliere liquidità alle imprese e di generare un effetto recessivo”.
Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, rincara la dose: “Le aziende dovranno versare il 15% del proprio fatturato in tasse, percentuale che potrebbe invece essere destinata al loro rilancio e agli investimenti sul territorio. Inoltre, secondo le stime le vendite di bevande analcoliche nel canale Horeca perderanno nel 2021 un ulteriore -25%, che si aggiunge al -40% del 2020”.