Il 2020 sarà certamente ricordato come uno dei migliori per il gruppo La Doria, il principale attore nelle conserve vegetali per le marche del distributore. Complice la rivoluzione nei consumi portata dalla pandemia di Covid 19, le vendite consolidate sono cresciute del 19% (sullo stesso periodo del 2018) nei primi nove mesi dell’anno, arrivando a 633 milioni di euro. La crescita dei ricavi è stata molto intensa nel secondo trimestre, quando il lockdown imposto dai governi di molti Paesi d’Europa e del mondo ha favorito le vendite della grande distribuzione, il canale d’elezione per la società. Ma anche il terzo trimestre, caratterizzato da un relativo ritorno alla normalità, ha avuto un andamento positivo, con i ricavi saliti di quasi il 10% e pari a 191 milioni di euro. La buona performance del 2020 è frutto soprattutto delle esportazioni, che valgono l’83% dei ricavi complessivi. Questo trend molto robusto dovrebbe proseguire anche nel quarto trimestre nella previsione della società, perché la recrudescenza del virus in quasi tutto il mondo e la rinnovata propensione ai consumi casalinghi dovrebbero scaricarsi su maggiori acquisti in gdo.
Scendendo alle linee di prodotto, la migliore performance dei primi nove mesi del 2020 è stata realizzata nell’area sughi, con un incremento del 24%. I sughi valgono ora il 13,5% dei ricavi complessivi, con un’incidenza sul totale che cresce di anno in anno. Bene anche la performance delle conserve rosse, cresciute del 17%, e dei legumi, saliti del 15 per cento. Anche il trading di produzioni terze ha visto un vistoso incremento, pari al 26%, mentre la frutta e i succhi sono stati più tiepidi.
MARGINI REDDITUALI IN FORTE ASCESA
La marginalità e l’indebitamento hanno risentito positivamente della crescita dei ricavi. Il risultato operativo lordo (ebitda) è salito del 40% sullo stesso periodo del 2019 toccando i 56,5 milioni di euro e vale ora l’8,9% dei ricavi contro il 7,6% dei primi nove mesi dello scorso esercizio. L’utile netto è quasi raddoppiato a 36,6 milioni di euro. Sul fronte finanziario, la posizione finanziaria netta è negativa per 105,2 milioni di euro: questo valore include, però, per 29,9 milioni di euro il debito per la potenziale acquisizione delle quote di minoranza della controllata inglese ‘Ldh’ ora detenute dal Pastificio Di Martino. Pertanto, i debiti finanziari gestionali netti di La Doria ammontano a 75,3 milioni di euro.
FERRAIOLI: “RAPPORTI CONSOLIDATI CON LA GDO”
“I risultati raggiunti in questa prima parte dell’anno – ha commentato Antonio Ferraioli, proprietario e presidente del gruppo – sono il frutto dell’eccezionale incremento dei volumi venduti, dell’efficienza industriale realizzata anche grazie alla messa a regime degli investimenti effettuati negli ultimi anni (tra cui il nuovo polo logistico inglese che entrerà a pieno regime nel 2021) e dello straordinario impegno e senso di responsabilità di tutte le nostre persone. Tali risultati sono stati resi possibili altresì grazie ai rapporti consolidati che La Doria ha saputo costruire negli anni in una logica di partnership con la grande distribuzione nazionale ed internazionale e al grosso sforzo profuso, sia da un punto di vista produttivo che logistico, per soddisfare l’eccezionale picco di richiesta di merce da parte dei clienti e dei consumatori durante questa fase di grande criticità”.