“Chiedo al Governo e alle Autorità Regionali di autorizzare sempre gli spostamenti effettuati per l’approvvigionamento di generi alimentari, evitando le troppo restrittive limitazioni geografiche applicate a marzo di quest’anno”. A lanciare l’appello è Giorgio Santambrogio, Former President ADM e AD Gruppo Végé, che precisa: “Alla luce degli errori commessi durante la prima fase della pandemia, sento l’urgenza di trasmettere agli enti competenti una raccomandazione: nel caso di chiusure chirurgiche di aree limitate, è importante che non si blocchi il commercio all’interno di singoli Comuni. E questo alla luce di due considerazioni. La prima rimanda al fatto che la densità distributiva dei punti di vendita alimentari non coincide con quella della popolazione. Può quindi capitare che superfici di vendita di grandi dimensioni siano in periferia e, sebbene con ampia disponibilità di prodotti, si ritrovino con uno scarso afflusso di clienti, se inibiti da possibili restrizioni e conseguenti procedimenti sanzionatori. Al contrario, nei punti di vendita di piccole dimensioni all’interno dei centri abitati, si rischia di assistere a lunghe code che portano all’esaurimento dei prodotti. Due comportamenti che, a causa degli assembramenti, potrebbero mettere in grave pericolo la salute dei cittadini/clienti. La seconda considerazione corrisponde alla necessità di incentivare il servizio di click&collect, con il ritiro della spesa prenotata online presso esercizi commerciali convenzionati di Comuni diversi, anche non limitrofi, purché sia esibita la documentazione comprovante la prenotazione. Vorrei ricordare ai decisori pubblici, e non solo, che è proprio questa la modalità ideale per ridurre al massimo qualsiasi occasione di contatto nell’attività di rifornimento della spesa alimentare”.
Intervenuto nei giorni scorsi durante la presentazione dell’edizione 2020 della ricerca dell’Osservatorio Multicanalitá della School of Management del Politecnico di Milano condotta in collaborazione con Nielsen, Santambrogio si è fatto portavoce anche di un’altra richiesta: “È necessaria un’uniformità nell’interpretazione delle norme, così da scongiurare situazioni poco gestibili. Penso, per esempio, al divieto, attualmente in vigore in sole tre Regioni, di vendere presso i negozi della Grande distribuzione molti articoli non food durante il week end”.