La riscoperta della centralità della vita domestica, in seguito ai nuovi stili di vita a cui noi tutti ci siamo dovuti ben presto abituare, ha accelerato ulteriormente la crescita di alcune categorie del f&b che si erano già messe in mostra da qualche stagione. Tra queste ci sono le spezie e aromi, che in Gdo sviluppano un giro d’affari di 183,3 milioni di euro, in crescita del 10,4% (fonte: Nielsen, tot. Italia, a.t. 23/08/2020). Tra le spezie, che a volume rappresentano oltre il 54% del totale comparto in cui figurano anche erbe, insaporitori misti e aromi, la fanno da padrone pepe, peperoncino, cannella, noce moscata e zafferano: tutti i segmenti riportano trend positivi rispetto al 2019 e da gennaio ad agosto 2020 le spezie sono cresciute del 20% circa a valore (fonte: Nielsen). Per uno scaffale che si arricchisce sempre più di referenze, provando a uscire dalle logiche di commodity, la gestione degli spazi e la segmentazione (per utilizzi, origine/filiera) rimangono dei punti critici. Ne abbiamo parlato con Tania Ciccimarra, Direttrice Vendite Supercentro, la società che dal 2008 è master franchisee di Pam con esclusiva territoriale per Puglia, Basilicata e Calabria.
QUESTIONE DI SPAZIO
All’interno di Supercentro la categoria spezie e aromi vale circa 200mila euro (rete ‘tradizionale’ + C&C) e registra un andamento del +35% rispetto allo scorso anno: un trend notevole che, secondo la catena, è legato alla rivitalizzazione del comparto degli ultimi anni in seguito alle proprietà salutistico-benefiche attribuite alle spezie come zenzero e curcuma e, più di recente, all’effetto lockdown, grazie al quale molti consumatori si sono riscoperti chef domestici. “I formati di maggior successo – spiega a Foodweb Tania Ciccimarra – sono sicuramente ancora i classici in vasetto vetro, seppur rivisitati e modernizzati. L’incidenza del bio è ancora bassa, ma in crescita.Il problema è che, in punti vendita con metratura medio-piccola come la maggior parte di quelli appartenenti al nostro gruppo (le insegne di Supercentro per il retail sono Pam e Metà, ndr), non ci sono gli spazi, data la valenza del mercato in questione, per poter affiancare una linea bio alla linea classica. Noi non abbiamo ancora in assortimento una linea di spezie bio anche se per il format superstore ne stiamo valutando l’inserimento a breve.
SPEZIE SUPERSTAR DEI FORNELLI
La conferma che il lockdown abbia avuto delle ripercussioni positive sul segmento aromi e spezie arriva dalla stessa catena: “Avendo molte più occasioni in cucina – sostiene Ciccimarra –, i consumatori si sono cimentati anche nello sperimentare ricette ‘diverse’ e la presenza di spezie tra gli ingredienti dei piatti ha contribuito al boom delle vendite. Tra l’altro, ormai, alcune spezie un tempo considerate ‘esotiche’ sono entrate a far parte di diritto nella preparazione di piatti classici mediterranei. Per i prossimi mesi, credo che assisteremo nuovamente al fenomeno dell’aumento delle preparazioni domestiche per cui la categoria continuerà a mantenere un trend di crescita positivo”.
PROMO ED ESPOSIZIONE EXTRA-DISPLAY
Ad oggi l’assortimento private label di Pam non prevedere referenze in questa sezione dei condimenti, ma da Supercentro si augurano che “quanto prima dalla sede decidano di inserire in assortimento una linea di spezie, magari bio!”. Lo scaffale attualmente è presidiato in forze da Cannamela, come spiega Ciccimarra: “Avendo al momento un unico fornitore, variabili come l’assortimento o il prezzo non concorrono alla scelta d’acquisto per i nostri clienti. Incentiviamo l’acquisto proponendo una selezione di spezie in volantino abbinate a degli speciali a tema: recentemente abbiamo dedicato uno speciale alla cucina giapponese e alla preparazione del sushi a casa, così abbiamo inserito le spezie più adatte al tema. Sicuramente le grandi superfici (iper e superstore), avendo la possibilità di trattare più fornitori e quindi un assortimento più ampio, hanno delle performance migliori proponendo al consumatore una scelta in termini di scala prezzi e una esposizione più variegata. Nella maggior parte dei nostri punti vendita abbiamo sempre gestito la categoria all’interno di un espositore dedicato, tendenzialmente nei pressi dei banchi assistiti. In alcune realtà, tuttavia, abbiamo anche provato con la doppia esposizione a scaffale e in expo dedicato posizionato in prossimità del banco assistito delle carni e questo ha dato dei buoni risultati”.