Marco Panizzi di Viadana (Mn), Giovanni Ferrazzano e Antonio Contessa, entrambi pugliesi di Lesina (FG), si sono aggiudicati il Pomodorino d’Oro Mutti 2020 rispettivamente per le categorie pomodoro tondo, pomodoro ciliegino e pomodoro lungo. Il premio consiste in un riconoscimento in denaro, che quest’anno ammontava a circa 300.000 euro (+66% rispetto al 2019), che l’azienda parmigiana consegna ai suoi migliori agricoltori, che si sono distinti per la qualità del pomodoro raccolto.
“Il Premio Pomodorino d’Oro, in un anno come il 2020, acquista ancor più valore – dichiara Francesco Mutti, Amministratore Delegato di Mutti –. Gli impegni, da parte di tutti, sono stati mantenuti nonostante le eccezionali avversità. I nostri agricoltori non vanno solo celebrati, ma anche supportati concretamente per il loro impegno nel lavoro di ogni giorno, per la loro capacità di fare proprie non solo le buone pratiche in campo ma anche per l’operare nel rispetto di sempre più stringenti requisiti sociali, etici e ambientali. Un sostegno, il nostro, che oltre al Pomodorino d’Oro, è caratterizzato anche da una politica d’acquisto della materia prima che prevede un premium price per tutti i conferitori in grado di produrre una qualità superiore, ovvero un sovrapprezzo medio, quest’anno del 13%, rispetto al prezzo di mercato, a garanzia di una qualità superiore. Incentivi utili ai nostri agricoltori i quali potranno re-investirli per innovare la loro azienda e progredire verso nuovi importanti traguardi.”
IL POMODORINO D’ORO: UNO STIMOLO PER MIGLIORARSI
Sono 580.000 le tonnellate di pomodori trasformate da Mutti tra sud e nord Italia nella campagna 2020 e tra le 317 famiglie di agricoltori che hanno contribuito alla raccolta c’è anche Marco Panizzi, vincitore del Pomodorino d’Oro per il pomodoro tondo. “Sento tutto l’orgoglio per il risultato conseguito – dichiara Panizzi –. Lavorare per Mutti è un continuo stimolo a far meglio per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi, adottando tecniche di coltivazione innovative. Nel mio lavoro, ho sempre avuto il desiderio di fare bene, perché produco qualcosa che poi altri mangeranno. E per me è una responsabilità. Per questo, in ogni campagna, mi impegno a produrre il miglior pomodoro possibile. Quest’anno inoltre, mio nipote, neolaureato in agraria, mi ha proposto delle idee innovative che abbiamo messo in pratica. Grazie anche all’attenzione di chi ci ha supportati nella raccolta del pomodoro con la macchina, con tanto impegno e dedizione, abbiamo raccolto il miglior pomodoro tondo che abbia mai avuto. Ed è una grandissima soddisfazione.”