Covid, proposta Ue per aumentare gli aiuti di stato all’agroalimentare

Proroga al 2021 e raddoppio dei massimali da 100mila a 200mila euro per gli interventi pubblici a favore delle aziende agricole colpite dalle conseguenze della pandemia

Per mitigare le ricadute economiche del Covid, l’esecutivo Ue ha inviato ai Paesi membri una proposta di modifica del quadro temporaneo sugli aiuti di stato. Di fatto, la proposta contiene una proroga degli aiuti di stato al 2021 e il raddoppio dei massimali a favore delle imprese agricole da 100mila a 200mila euro. Secondo il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, si tratta di “un primo passo importante per garantire sostegni adeguati alle aziende colpite dall’emergenza Covid e non vanificare i sostegni futuri di cui il Paese ha bisogno anche nell’agroalimentare”.

Di fronte ad una situazione del tutto eccezionale, secondo l’associazione dei coltivatori italiani “c’è l’esigenza di una maggiore flessibilità per evitare di penalizzare le imprese e gli investimenti privati necessari per la tenuta economica ed occupazionale, anche notificando aiuti di stato presenti e futuri al di fuori del cosiddetto temporary framework”.

LA LOTTA AL COVID PASSA (ANCHE) DALL’AGROALIMENTARE

Dello stessa avviso Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, secondo il quale la proposta è “un passo importante per garantire i sostegni necessari alle aziende colpite dalla crisi scatenata dal Covid e un aiuto necessario per non buttare al vento i sostegni già erogati e quelli futuri”. I nuovi aiuti prevederebbero anche un ulteriore raddoppio dei massimali da 800mila euro a un milione e 600mila per le imprese di altri settori, e da 3 milioni ad una nuova soglia ancora da definire – potrebbe essere tra i 5 ed i 10 milioni – per tutte le aziende che hanno subito un crollo di fatturato superiore al 30%.

Già nelle scorse settimane Filiera Italia aveva sottolineato il rischio che i limiti agli aiuti ancorati al framework temporaneo vanificassero i ristori già concessi e quelli futuri resi necessari dal perdurare dell’emergenza. E sempre la fondazione aveva chiesto che il calcolo del massimale fosse effettuato rispetto alla singola impresa, e non al concetto di intera entità economica e quindi di gruppo di aziende collegate.

LE RICHIESTE DI FILIERA ITALIA

L’aumento dei limiti, così come da noi richiesto, è un primo passo importante – sottolinea Scordamaglia ma non risolutivo. Ora è importante che venga raccolta dal governo italiano, così come già fatto da Olanda e Germania, l’esclusione di una serie di aiuti, tra cui Irap, credito d’imposta di locazione, decontribuzione previdenziale, ecc., dal temporary framework anche attraverso notifiche ex post da fare a Bruxelles. Trovare una soluzione a questo specifico aspetto è un’esigenza prioritaria, per evitare pesantissime conseguenze nei prossimi anni alle aziende colpite oggi dall’emergenza”.

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