La pandemia ha avuto un impatto particolarmente pesante sulla filiera del Parma. Tanto che, per la prima volta in assoluto, alcune aziende aderenti al Consorzio hanno dovuto richiedere l’accesso alla cassa integrazione per i propri dipendenti. Del resto, già nei primi mesi della pandemia, l’export ha registrato un duro contraccolpo, perdendo complessivamente circa il 30% del giro d’affari. Una conseguenza diretta della chiusura dell’Horeca, principale canale di sbocco soprattutto nei mercati extraeuropei. In questo complesso scenario, oltre ai significativi passi avanti compiuti per la trasparenza della Dop, con l’adozione di un sistema di rintracciabilità informatizzato, una boccata d’ossigeno arriva dal Piano di Regolazione dell’Offerta per il 2021-2023. Si tratta infatti di uno strumento strategico fondamentale per favorire l’adeguamento tra domanda e offerta di prodotto sul mercato. Il tutto, assicurando una maggiore stabilità per l’intera filiera produttiva. E, allo stesso tempo, anche la valorizzazione del prodotto e della stessa Dop, a vantaggio del consumatore finale.
OBIETTIVI RIVISTI ANNUALMENTE
Come già il piano precedente, il nuovo che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2021 punta a evitare tra l’altro surplus produttivi, dannosi per i prezzi. E indirizzare invece il comparto verso una crescita solida, capace di coinvolgere gli attori della filiera. Dunque, dagli allevamenti, ai macelli, ai prosciuttifici. Nonostante la durata triennale, prevede che gli obiettivi produttivi possano essere rivisti annualmente. Ciò al fine di massimizzare l’efficacia delle misure e allinearle alle mutevoli condizioni di mercato.
FOCUS SUL GIUSTO PUNTO DI EQULIBRIO
“Per gestire i volumi produttivi e garantire il giusto equilibrio sul mercato – commenta Vittorio Capanna, Presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma – abbiamo la necessità come produttori di avere un modello operativo che sappia guidarci. Prevenendo così danni alla filiera e a tutti i suoi operatori. Con il tempo abbiamo imparato a muoverci seguendo le effettive potenzialità del mercato e la sua reale capacità di assorbimento. Scongiurando quindi possibili situazioni di crisi dovute a uno sconsiderato aumento produttivo. Questo sistema ci permette di operare in modo equilibrato. Un equilibrio che è venuto a mancare in passato. E che tuttora minaccia di compromettere gravemente il settore a causa dell’emergenza sanitaria.