Per diverse settimane hanno rappresentato un vero e proprio nodo diplomatico all’interno delle trattative per la Brexit. Tanto che non pochi media hanno paventato, a più riprese, lo spettro di una guerra del würstel fra Londra e Bruxelles, con possibili ripercussioni a cascata anche su altri prodotti alimentari. Del resto, gli europei non sembravano disposti ad autorizzare l’importazione di salsicce e hamburger britannici, senza prima uno scrupoloso adeguamento agli standard comunitari. Al contrario, i britannici erano pronti a reagire bandendo l’importazione di würstel tedeschi. Ma anche di soppressate italiane. Risolta la controversia, nel Regno Unito il mercato dei würstel, locali o importati che siano, deve comunque fare i conti con una crescita record della domanda di alternative vegetali.
UN NATALE ALL’INSEGNA DELLE OPZIONI VEGETALI
Secondo The Guardian, durante le scorse festività natalizie ben un inglese su quattro ha scelto di portare in tavola più opzioni vegetali rispetto al recente passato. Una tendenza pienamente confermata anche da top retailer, come Tesco e Waitrose. Non a caso, questi player hanno riscontrato un’impennata delle vendite senza precedenti di alternative plant based alla carne animale.
LA SFIDA DI VEGANUARY
L’edizione 2021 di Veganuary, una challenge globale che invita a seguire uno stile di vita vegano per il mese di gennaio, ha raggiunto 500 mila partecipanti. Il doppio dello scorso anno, con una crescita in particolare di cittadini britannici, arrivati a quota 125 mila. Ciò anche per l’effetto delle campagne pubblicitarie organizzate, per la prima volta, da insegne del calibro di Tesco, Aldi e Asda.
I WÜRSTEL VEGETALI IN ITALIA
In Italia, intanto, nel ranking dei prodotti vegani più acquistati, stilato dal marketplace Everli, i würstel plant based figurano in nona posizione. Salgono invece al sesto posto se si considerano i top seller tra i prodotti vegetariani. In quest’ultimo caso, la classifica generale è guidata nell’ordine da burger, cotolette e falavel.