La pandemia da Covid-19 ha cambiato sensibilmente e da più punti di vista il comportamento dei consumatori. Osservando i dati di Google Trends si scopre che gli acquirenti fanno sempre più riferimento ai negozi di vicinato. Gli acquisti si sono infatti spostati dagli ipermercati ai supermercati più vicini a casa, fino ai punti vendita più prossimi all’abitazione. La pandemia ha anche permesso a molti consumatori di conoscere nuove attività nella propria zona: non solo prodotti da acquistare, ma anche servizi di assistenza e supporto di vario genere.
RICERCHE “LOCALI”
Secondo Google Trends, da febbraio 2020 a febbraio 2021 sono state molte le ricerche effettuate dai consumatori sul motore di ricerca con le parole “vicino a me”, in merito a molti prodotti alimentari e attività legate al food: “Pescherie vicino a me” +4650%, “Pizzeria senza glutine” +4500%, “Ristoranti con consegna a domicilio” +4250%. Google registra impennate analoghe anche per “Supermercati aperti oggi”, “Panifici”, “Sushi a domicilio”, “Bar più vicino”, ecc.
Lombardia, Lazio, Veneto, Piemonte e Toscana sono le prime 5 Regioni per ricerche “vicino a me”. Le ricerche dei consumatori relative alle attività commerciali locali sono aumentate del +20.000% durante la pandemia. Con la catena di approvvigionamento interrotta, molte persone sono ancora alla ricerca di prodotti e servizi nelle loro comunità locali.
STRATEGIE PER I RETAILER
In questo nuovo quadro è sempre più importante, per store piccoli o grandi, sviluppare un’attività di marketing locale. Come sottolinea Luca Bove, Ceo di Local Strategy: “Con il Covid-19 è cresciuto l’e-commerce, ma ci sono ancora molte opportunità per le attività commerciali, sia singoli negozi che grandi catene. Gli italiani tendono a visitare di più le attività commerciali non lontane dalla propria abitazione, complici lo smart working e le restrizioni di movimento. E’ quindi fondamentale dirigere i consumatori nelle attività di prossimità. In questo contesto oggi è possibile segnalare ai clienti la distanza dall’attività commerciale, la merce disponibile, gli orari di lavoro, o l’attesa prevista per accedere allo store”.
Secondo Nielsen, per quanto riguarda Gdo nel corso del 2020 a soffrire maggiormente sono stati ipermercati e cash&carry, con trend negativi del -8,9% e -19,2% mentre discount, negozi specializzati, supermercati e superette hanno mostrato performance in controtendenza. Si stima che i formati multicanale e marketplace saranno alla base dell’86% della crescita del retail nei prossimi cinque anni.
I DATI DI GOOGLE
Su Google Maps ogni mese si registrano:
- oltre 9 miliardi di connessioni tra persone e attività commerciali;
- oltre 1 miliardo di telefonate;
- più di 3 miliardi di indicazioni stradali.
Inoltre, il 30% di tutte le ricerche da mobile a livello globale riguarda attività a livello locale, il 76% delle persone che cerca sul proprio smartphone un esercizio nelle vicinanze lo visita entro un giorno e
il 28% delle ricerche “nelle vicinanze” si traduce in un acquisto.
Conclude Bove: “Oggi il consumatore si aspetta più che mai approcci integrati, dove l’esperienza del negozio fisico si unisce a quella digitale. E’ fondamentale quindi avviare una strategia ad hoc per soddisfare le richieste dei clienti in un approccio multicanale”.