La famiglia Quagliuolo ha perfezionato a fine 2020 l’acquisizione dell’etichetta Acqua Vera da Sanpellegrino, la controllata italiana di Nestlé nel settore delle minerali. Sono passati di mano oltre al marchio, che ha prodotto un fatturato di 80 milioni di euro nel 2019, anche due stabilimenti produttivi – quello di Castrocielo (Fr) e di Santo Stefano Quisquina (Ag) – mentre il terzo in provincia di Padova è rimasto alla multinazionale svizzera e produce per i nuovi proprietari, che hanno un’opzione per comprare in futuro le specifiche linee di produzione di quest’etichetta.
Per realizzare l’operazione è stata creata la AQua Vera, società veicolo che ha acquistato le attività ex Sanpellegrino e la cui maggioranza è posseduta dalla holding A.Qua. Il passaggio di proprietà, per un importo non comunicato, è stato possibile grazie anche a un prestito erogato da un fondo gestito da Tenax Capital, società inglese (ma fondata da un italiano) che nel 2019 è diventata parte del grande conglomerato cinese Fosun International.
UN’ACQUISIZIONE “DI FILIERA”
La si potrebbe definire ‘operazione di filiera’, perché gli imprenditori siciliani producono da decenni preforme in Pet per l’industria beverage attraverso la Sicon e hanno come cliente, da anni, anche la multinazionale svizzera.
“Questa acquisizione – spiega a Food Fabrizio Quagliuolo, Amministratore Delegato di AQua Vera – rappresenta per noi una naturale evoluzione del nostro impegno imprenditoriale nel comparto e, in una certa misura, non è una novità. Dal 1994 al 2008, con Sicon (anch’essa controllata dalla holding A.Qua, ndr), siamo stati azionisti di rilievo nel capitale di Socib, con un coinvolgimento importante nelle operazioni di produzione e distribuzione che ci ha permesso di maturare un’esperienza notevole, che ora possiamo rimettere al servizio di Acqua Vera”.
Socib è stato l’imbottigliatore Coca-Cola del Sud Italia, assorbito nel 2009 da Coca-Cola Hbc Italia, altra società servita da Sicon.
NUOVI FORMATI E PACK SOSTENIBILI
“L’obiettivo – prosegue Quagliuolo – è integrare il nostro know-how e la nostra tecnologia nel packaging per creare nuovi formati o innovare quelli esistenti. In questa fase stiamo studiando e approfondendo la gamma e le opportunità di sviluppo. Senza dubbio la nostra attenzione alle esigenze della clientela da un lato, e alle possibili innovazioni a livello di preforme dall’altro, è massima. A differenza del passato, quando era inserito in un portafoglio ampio e diversificato e si scontrava forse con dei limiti significativi a livello di tipologia di prodotti, ora il brand Vera è al centro di un progetto ad esso interamente dedicato. Il nostro unico focus è Acqua Vera, non abbiamo limiti e siamo fiduciosi di poter lanciare diverse novità”.
La nuova proprietà non si sbilancia sulla possibilità di entrare nel comparto dei soft drinks, contiguo a quello dell’acqua. Al contrario sembra avere le idee chiare sul packaging: “Il nostro impegno – dice Quagliuolo – si focalizzerà in primis sull’utilizzo dell’rPet, materiale che nasce dal riciclo delle bottiglie di plastica post consumo, che permetterà di dare un forte contributo in termini di sostenibilità e di circolarità dell’economia, ed in aggiunta sullo sviluppo di formati sempre più efficienti”.
LA SQUADRA
Un cenno anche alla squadra di manager che guida le attività, che dovrebbero aver chiuso il 2020 con ricavi all’incirca pari a 65 milioni di euro per un calo del 40% nell’Horeca. Il Presidente di AQua Vera è Pierluigi Tosato, ex Amministratore Delegato di Acqua Minerale San Benedetto e Deoleo. Lui e l’Ad Fabrizio Quagliuolo sono affiancati da Marco Franzoso, già Direttore Commerciale di Acqua Fiuggi e di Sangemini, e da altri manager del settore. In Cda anche Claudio Riva, attualmente Presidente di Optima Group e in passato alla guida di Stock Italia e Carlsberg Italia.