Città dell’Olio e Unaprol si alleano per dar vita all’Osservatorio sulla valorizzazione turistica dell’olio extravergine di oliva. L’iniziativa è tra gli obiettivi del Protocollo di Intesa firmato il 5 marzo dall’Associazione nazionale che riunisce 350 territori olivati italiani e dal Consorzio olivicolo italiano che raccoglie 160mila imprese del settore olivicolo.
UN LAVORO DI SQUADRA
“La firma del protocollo d’intesa fra Unaprol e l’Associazione Nazionale Città dell’Olio – commenta David Granieri, Presidente di Unaprol –, ci riempie di soddisfazione. Siamo certi, infatti, che dalla collaborazione con un partner tanto autorevole possa prendere il via un percorso strategico di valorizzazione turistica e culturale dell’olio evo e delle olive da tavola italiane”.
Il patto, fondato su valori e visioni condivise, rappresenta un impegno concreto su più fronti. “Far conoscere il patrimonio olivicolo italiano, diffondere la cultura dell’olio evo e delle olive da tavola nel loro legame coi territori e le gastronomie locali, cogliere le opportunità dell’oleoturismo, promuovere la sostenibilità del settore: sono solo alcuni dei temi sui quali lavoreremo insieme”, ha precisato Granieri.
Anche Michele Sonnessa, Presidente delle Città dell’Olio si dice entusiasta di questa alleanza. “La collaborazione con Unaprol è strategica. Il mondo delle imprese olearie e della ristorazione ha un ruolo chiave nella valorizzazione turistica dell’olio extravergine di oliva. Le istituzioni e le forze imprenditoriali del Paese devono lavorare insieme per unire prodotto e territorio”.
IL PIANO D’AZIONE
Importanza primaria verrà attribuita ad attività di formazione delle imprese che intendono svolgere attività oleo–turistiche. Maggiore supporto verrà dato a quelle che investono sulla sostenibilità ambientale e che realizzano progetti utilizzando energie rinnovabili. Inoltre, l’Osservatorio coinvolgerà i ristoratori formati nello specifico sulla promozione di una corretta cultura alimentare che valorizzi il ruolo dell’olio extravergine d’oliva italiano.
“Dobbiamo ridare centralità alla formazione – sostiene Sonnessa –, non solo rivolta ai consumatori ma anche ai ristoratori, ai frantoiani e agli olivicoltori. Sono loro i primi ambasciatori dell’olio evo, intorno alla loro esperienza possiamo costruire un sapere condiviso in grado di tradursi in un’offerta turistica appetibile per i visitatori”.
Consorzio e Associazione, infatti, hanno previsto anche un piano di azioni specifiche per la valorizzazione dei frantoi oleari. Saranno impegnati nell’organizzazione congiunta di conferenze, seminari, workshop e corsi dedicati all’olio evo e agli altri prodotti della filiera olivicola. Il lavoro congiunto sarà rivolto anche allo studio e alla promozione di iniziative normative per lo sviluppo, l’integrazione e il miglioramento della disciplina riferita alle attività di valorizzazione turistica dell’olio.