La scorsa settimana Amazon ha annunciato il lancio di Aplenty, il brand di private label per il food del colosso dell’e-commerce fondato da Jeff Bezos. Notizia che ovviamente ha destato molto scalpore e curiosità.
CENTINAIA DI PRODOTTI A MARCHIO
La linea attualmente include cracker, patatine e biscotti, distribuiti online e tramite Amazon Fresh, ma l’azienda ha informato che nelle proprie intenzioni c’è di estendere gradualmente la gamma, che entro fino anno dovrebbe includere centinaia di altre tipologie di cibo, sia confezionato che frozen. L’intera gamma di prodotti sarà senza conservanti, coloranti e sciroppo di mais, una costante in gran parte dei cibi confezionati Made in USA.
PIÙ PRIVATE LABEL, PIÙ MARGINI
Il portale Grocery Dive ipotizza che nelle intenzioni di Amazon ci sia quella di cavalcare sempre più l’onda del private label, al pari di tutte le grandi catene della distribuzione americana, considerate le marginalità decisamente più alte garantite dai prodotti a marchio proprio. In quest’ottica vanno visti anche i lanci negli scorsi mesi dei marchi Happy Belly e Amazon Kitchen.
CRESCITA IMPORTANTE
Il portale americano ha messo inoltre in evidenza la crescita dei prodotti in private label negli ultimi anni e la strategia di alcuni retailer a stelle e strisce.
Kroger ha annunciato 660 nuovi prodotti a marchio proprio entro le fine dell’anno. Nel mese di marzo, in piena pandemia, il Ceo di Albertson aveva dichiarato che la penetrazione dei prodotti a marchio era aumentata del 25% e che a breve dovrebbe raggiungere il 30%.
Tutto ciò è confermato da un rapporto di IRI che evidenzia come nel 2020 i grandi brand del food abbiano perso 1,3 punti percentuali sul totale vendite di 933 miliardi di dollari, corrispondenti a una perdita di 12,1 miliardi.