Nel 2020 la produzione di pasta di Gragnano Igp è cresciuta del 30%, anche sulla spinta delle nuove condizioni di vita dettate dalla pandemia. Nel frattempo le imprese del distretto, anche le più piccole, hanno implementato la dotazione necessaria per rilanciare l’e-commerce.
“Non avevamo ancora avviato l’e-commerce – afferma Susanna Moccia, direttore Risorse umane della Fabbrica della Pasta – ma da Pasqua 2020 abbiamo riscontrato sul web interesse per i prodotti di qualità”. Di certo, lo sbarco sul web è avvenuto sotto la guida del Consorzio di tutela che, a sua volta, promuove il prodotto sui canali digitali. Come con il “Viaggio in Italia, tra cultura ed enogastronomia”, realizzato insieme al Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop.
LA PASTA DI GRAGNANO IGP IN NUMERI
Oggi a Gragnano, borgo di 15 chilometri quadrati tra i monti Lattari e il golfo di Napoli, si contano 23 pastifici con più di 300 dipendenti, pari al 5% della forza lavoro del comparto della pasta in Italia. Delle 23 imprese, quelle che hanno aderito al Consorzio di tutela sono tredici e rappresentano il 97% della produzione e del fatturato. Il valore alla produzione complessivo nel 2020 ha raggiunto i 300 milioni di euro.
Oggi la pasta di Gragnano è il nono prodotto per valore tra Dop e Igp italiane e il secondo nel Mezzogiorno. Con una quota di export pari al 40% della produzione (rappresenta il 10% del totale export di pasta italiano) diretto soprattutto verso Europa e Stati Uniti.
Per Garofalo, una delle aziende più grandi, nel 2020 l’export è cresciuto del 35%. anche la Spagna sta virando nettamente verso il segmento della pasta di qualità. Un mercato tanto più importante per Garofalo, dal 2014 controllata con il 52% dal gruppo Ebro Foods, quotato a Madrid.