Nella sezione Mercati – Plant Based di Maggio, abbiamo indicato come quella tra mercato della carne e mercato dei sostituti vegetali fosse una dicotomia da superare.
E possiamo dire di essere stati profetici, alla luce dell’acquisizione di Vivera (nella foto, credits Vivera®), leader europeo del plant-based, distribuito in Italia da Atlante, da parte del colosso della carne brasiliano JBS, produttore di carne numero uno al mondo, spesso al centro delle cronache ambientali.
L’ALBA DI UNA NUOVA ERA
Dopo i rumors delle scorse settimane, è arrivata finalmente l’ufficialità dell’operazione.
Per 341 milioni di euro, 409 milioni di dollari, il colosso brasiliano acquisirà l’azienda olandese, la quale continuerà a operare sotto il proprio marchio, con la ferma intenzione di rafforzare la propria presenza nel mercato del plant-based, in crescita costante nonostante da più parti ci si ostini ad affermare il contrario.
Ciò che a livello meramente finanziario può apparire come una “comune” operazione di M&A, segna in realtà un deciso cambio di passo per entrambi i settori e sancisce un’unione tra i due sempre più forte in futuro, sulla falsariga di quanto già visto in italia, ad esempio, con Tonazzo/Kioene e Eat Meat/Zero Meat.
INTERESSANTI SVILUPPI FUTURI PER AMBO LE PARTI
“Questa acquisizione è un passo importante per rafforzare la nostra piattaforma globale di proteine vegetali. Vivera darà a JBS una roccaforte nel settore vegetale, con conoscenza tecnologica e capacità di innovazione “, ha affermato Gilberto Tomazoni, CEO globale di JBS. Raggiunto in esclusiva da Food, il Ceo di Vivera, Willem Van Weede ha affermato “Con il forte sostegno e l’impegno strategico per le proteine vegetali di JBS, Vivera prevede di accelerare fortemente il lancio europeo e ora anche globale delle sue attività di marca e private label.”