Stati Uniti e Ue hanno firmato una tregua sui dazi per cinque anni, trovando un accordo sulla vicenda Airbus-Boeing. L’intesa – arrivata a margine del recente G7 – darà alle parti tutto il tempo necessario per trovare un accordo definitivo sul lungo periodo per chiudere definitivamente la disputa. Lo stop salva mezzo miliardo di euro di export italiano tra formaggi, salumi, liquori, agrumi e succhi di frutta, che da ottobre 2019 a febbraio 2021 hanno subito dazi aggiuntivi del 25%.
“Una notizia molto positiva per tutto il nostro agroalimentare che dà avvio ad una nuova stagione” -commenta il sottosegretario alle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio. “Gli Stati Uniti rappresentano per l’Italia il primo mercato extra-Ue, e sono il principale buyer di vino al mondo”.
LA SODDISFAZIONE DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE
L’accordo, che segue la sospensione temporanea dello scorso marzo, non ha mancato di suscitare l’approvazione da parte dell’industria alimentare italiana, a cominciare dai produttori di alimenti colpiti dai dazi addizionali imposti negli anni scorsi dall’amministrazione Trump. “Accogliamo con grandissima soddisfazione questo annuncio” – è il commento a caldo di Paolo Zanetti, presidente di Assolatte. “Sono stati mesi davvero difficili per le nostre aziende, durante i quali oltre a gestire l’emergenza Covid abbiamo lavorato senza sosta e a tutti i livelli per sbloccare una situazione davvero paradossale. La misura tariffaria, infatti, non danneggiava soltanto noi, ma colpiva anche le tante imprese americane che hanno investito per specializzarsi nel vero Made in Italy”.
Gli Stati Uniti sono il terzo mercato per i formaggi italiani, con potenzialità di crescita importanti: nel 2019, prima dei dazi addizionali, le imprese casearie italiane avevamo aumentato le vendite del 20%, per un controvalore di 340 milioni di euro. Poi tutto è cambiato nel 2020. Con gli aumenti dei noli marittimi, il cambio sfavorevole e i super-dazi aggiuntivi, l’anno si è chiuso decisamente in negativo: -17% a volume, -19% a valore.
“Sebbene il primo bimestre 2021 abbia fatto registrare un -35% a volume – prosegue Zanetti – da marzo, con la prima sospensione delle misure daziarie, le nostre esportazioni verso gli Usa hanno ricominciato a correre con un +39% che ci fa essere molto ottimisti per il prossimo futuro”. L’azzeramento dei dazi addizionali per un periodo più lungo consentirà, inoltre, la programmazione delle spedizioni verso gli Stati Uniti.
Soddisfatto anche Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano Dop (che con i super dazi i consumatori statunitensi erano costretti a pagare circa 3,5 dollari in più al chilogrammo): “Questa decisione permetterà al Parmigiano Reggiano di sfruttare appieno le potenzialità del mercato statunitense: abbiamo chiuso il 2020 con un aumento dell’export a volume pari al + 1,9% e gli Stati Uniti sono balzati al primo posto dei nostri mercati esteri con oltre 11 milioni di tonnellate importate ogni anno”.