A che punto è l’agrifood-tech in Italia? E le startup del settore? E gli investimenti? Quali comparti vanno meglio di altri? Tutte domande alle quali Forward Fooding, società inglese di consulenze basata tra Londra, Roma e Barcellona, ha cercato di dare risposta nel primo report sull’Agrifood-Tech in Italia, disponibile a questo link, che segue il report globale sul foodtech pubblicato alcuni mesi or sono.
BIG DEL FOOD PRESENTI
Il report contiene interviste ai maggiori esponenti dell’innovazione agroalimentare italiana, come Emanuele Preve di Riso Gallo, Michela Petronio di Blu1877, Alessandro Annovi di Cirfood, Giacomo Fanin di Cereal Docks, oltre a Peter Kruger e Sharon Cittone, che con la stessa Forward Fooding, TheFoodCons e Borgo Buzzaccarini sono i membri fondatori della costituenda “Associazione AgriFood-Tech Italia”, partner dell’iniziativa.
ITALIA, DEVI OSARE DI PIÙ
Il quadro dipinto da Forward Fooding non è desolante, ma descrive comunque un’Italia del food che può e deve fare di più, soprattutto nel campo degli investimenti. Le startup foodtech italiane infatti, rispetto alla media europea sono certamente sottofinanziate, non per demeriti propri ma piuttosto per l’assenza di un e vero e proprio ecosistema che si aggiunge ad una cronica avversione al rischio.
POCA INNOVAZIONE
Food ha raggiunto in esclusiva Max Leveau, Coo e Managing Director Italy, per saperne più. “Dopo aver pubblicato il nostro reportage sul settore AgriFood-Tech spagnolo, ora stiamo approfondendo quello italiano, che riteniamo presenti alcune caratteristiche uniche e mostri un grande potenziale di crescita. Tuttavia, mentre l’Italia ha un forte patrimonio e tradizione alimentare, l’ecosistema delle startup AgriFood -Tech è un po’ indietro rispetto al resto d’Europa”.
STARTUP INDIETRO
Infatti, “secondo il Food tech data navigator, l’Italia è al quarto posto in Europa per numero di startup e scaleup AgriFood-Tech attive – continua Leveau – ma solo al decimo posto per capitale investito e 14° per di startup pro capite in tutti i settori. Questo rapporto si propone di esplorare i fattori istituzionali, finanziari e culturali che spiegano questo divario e contiene una panoramica dell’ecosistema AgriFood-Tech italiano, delineando le aziende startup e scaleup, la distribuzione geografica e verticale e analizzando l’afflusso storico di capitale nelle startup AgriFood-Tech e società scaleup e le ultime tendenze di investimento. Inoltre, il rapporto mira ad approfondire gli attori chiave e gli ecosistemi abilitanti del settore, inclusi i principali investitori istituzionali e aziendali, acceleratori e incubatori di startup, al fine di delineare i principali punti di forza e di debolezza dell’ecosistema italiano e identificare le opportunità e le sfide avanti, affinché l’Italia diventi un punto di riferimento per l’innovazione AgriFood-Tech nell’ecosistema globale”.