Conad e Fondazione De Gasperi hanno presentato nei giorni scorsi a Milano la ricerca condotta da IPSOS “L’Italia tra tensioni sociali e metamorfosi”. Un’analisi sulle principali preoccupazioni degli italiani alla luce dei cambiamenti che la pandemia da Covid ha innescato nella società.
Angelino Alfano, presidente di Fondazione De Gasperi ha introdotto la presentazione: “La Fondazione De Gasperi, insieme a Conad e con il prezioso supporto di Ipsos, ha voluto studiare nel profondo la situazione italiana per potere valutare quali siano i sentimenti degli italiani dopo sedici mesi della drammatica crisi sanitaria da Covid 19 che ha avuto gravissime conseguenze economiche. Crediamo sia compito anche di istituzioni culturali e di ricerca come la nostra Fondazione contribuire ad analizzare la realtà del nostro Paese in modo da offrire al decisore pubblico elementi di valutazione e sensibilità utili al perseguimento del bene comune attraverso scelte appropriate”.
A commentare la mappa dei timori dei cittadini italiani e gli spunti emersi dall’indagine sono intervenuti il sindaco di Milano Giuseppe Sala, Maurizio Lupi, parlamentare e presidente della fondazione ‘Costruiamo il futuro’ e Francesco Pugliese, Amministratore delegato Conad.
I RISULTATI DELLA RICERCA
Presentando i risultati, il direttore scientifico di IPSOS Enzo Risso ha messo in evidenza come in Italia la rilevanza delle preoccupazioni derivanti da tensioni socio-economiche sia molto superiore a quella di altri Paesi dell’Unione Europea. Il 59% degli italiani intervistati mostra molta preoccupazione per il rischio di aumento della disoccupazione e di perdita di posti di lavoro, posizionando l’Italia al secondo posto nel mondo. Il 32% degli intervistati si è anche detto preoccupato per l’ineguaglianza sociale e la povertà (Italia al nono posto nel mondo).
Le tensioni socio-economiche percepite sono talmente alte da superare la preoccupazione sanitaria per il Covid 19. A giugno 2021 il 61% dei cittadini italiani intervistati dichiara la recessione economica come paura predominante rispetto all’aspetto sanitario derivante dalla crisi pandemica (39%).
In questo contesto, sono particolarmente significative le difficoltà economiche dichiarate dagli italiani; il 56% dei rispondenti si colloca nella parte bassa della piramide sociale del Paese, e il 57% esprime una probabilità di diminuzione del reddito familiare dal 20% al 50%.
Vedere ridotti i propri risparmi, peggiorare il proprio tenore di vita e non avere le risorse adeguate a sostenere i propri figli rappresentano i principali timori di un futuro che appare sempre più incerto. A risentire maggiormente di queste tensioni sono i giovani: oltre il 60% dei giovani italiani intervistati sente i suoi progetti di vita a rischio.
In un clima dove regna uno stato emotivo di incertezza per il 58% degli intervistati, calano gli italiani che provano sentimenti positivi come fiducia (14%) e serenità (solo al 10%).
ASCOLTARE LE COMUNITÀ…
“La ricerca è molto preziosa perché aiuta anche noi, che rappresentiamo le istituzioni, a interpretare una realtà difficile e in mutazione, dando rilievo ai sentimenti che i cittadini stanno vivendo in un periodo complesso come quello attuale” – ha commentato Giuseppe Sala, sindaco di Milano. “L’incertezza per la propria situazione economica, che la maggior parte delle persone che hanno partecipato allo studio manifesta, è uno sprone a mettere in campo le giuste e necessarie azioni per ripartire. Per invertire la rotta e alimentare un clima di fiducia occorre accelerare la campagna vaccinale e rispondere con concretezza alla richiesta più urgente, ovvero quella di lavoro. Per questo ritengo fondamentale che gli enti locali siano parte attiva nella gestione dei fondi del Pnrr”.
Francesco Pugliese, ad di Conad, ha affermato: “Per i soci Conad l’ascolto delle comunità in cui operano è fondamentale. Per questo la Cooperativa Commercianti Indipendenti Associati (CIA), una delle cooperative territoriali in cui è articolato il sistema Conad e la Fondazione De Gasperi, ha preso contatto con Ipsos per avviare questa ricerca. La pandemia da Covid 19 ha certamente cambiato le nostre abitudini quotidiane: volevamo capire se avesse anche cambiato le nostre preoccupazioni. Quanto emerso dalla ricerca è un campanello di allarme che non dobbiamo trascurare: istituzioni e aziende devono lavorare insieme per aiutare gli italiani a superare la paura delle conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria. Ancora una volta il rischio più grande che corriamo è proprio la paura, che frena le forze positive. Da parte nostra – ha concluso Pugliese – garantiamo l’impegno per continuare ad essere un motore di sviluppo, nell’interesse delle comunità”.
… PER UN FUTURO MIGLIORE
In questo scenario, sono 5 gli elementi che gli intervistati hanno messo in evidenza per alimentare un futuro migliore: un’economia basata su una concezione maggiormente cooperativa (87%), un maggiore sostegno alle famiglie (84%), la garanzia di maggiore stabilità e certezze per i lavoratori (81%), un investimento sul civismo delle persone (76%) e una ridistribuzione delle ricchezze per diminuire le diseguaglianze (75%).
Tra i valori che dovrebbero guidare le scelte al cambiamento del Paese, il tema della sostenibilità emerge preponderante; gli italiani per il 70% sostengono la necessità di un maggiore ricorso a pratiche responsabili nel mondo delle imprese.