Innovazione e sostenibilità, ormai è risaputo, senza supporto istituzionale avrebbero vita corta. Ma se in Italia il controllo statale viene operato, ad esempio, con iniziative come l’albo degli innovation manager e la plastic tax, in paesi come la Francia la plastica sta gradualmente per essere bandita.
NIENTE PIÙ PLASTICA PER FRUTTA E VERDURA
Come riportato dalla Reuters, è dello scorso lunedi infatti l’annuncio che dal 2022 il Paese transalpino, nella scia di una legge promulgata nel febbraio 2020, bandirà l’utilizzo della plastica monouso per 30 tipologie di frutta e verdura, dalle melanzane alle banane, dai pomodori alle mele. Il plastic ban francese riguarda già cannucce, posate e bicchieri in plastica, così come contenitori in foam per l’asporto e il delivery, banditi all’inizio del 2021.
“Usiamo una quantità oltraggiosa di plastica monouso nella nostra vita quotidiana. La legge sull’economia circolare mira a ridurre l’uso della plastica usa e getta e ad aumentare la sua sostituzione con altri materiali o imballaggi riutilizzabili e riciclabili” – ha affermato la ministra francese dell’ecologia Barbara Pompili in una nota.
NON TUTTI SONO D’ACCORDO
Le stime dicono che il 37% della frutta e verdura francese viene venduta già imballata e che la legge permetterà di utilizzare un miliardo di imballaggi di plastica in meno. Ma non mancano ovviamente le polemiche e le perplessità, in primis ovviamente da parte degli operatori del settore. L’associazione francese dei produttori di frutta, per bocca della presidentessa Françoise Roch, ha affermato che passare in così poco tempo dalla plastica al cartone sarà alquanto difficile. “Inoltre, vendere prodotti sfusi è complicato poiché molti clienti toccano la frutta e molte persone non vogliono che i loro frutti vengano toccati da altri” – ha affermato la Roch.