Rinnovare i frantoi, meccanizzare la filiera olivicola e renderla più sostenibile. Sono questi gli obiettivi del decreto a sostegno della filiera olivicolo-olearia, come sottolinea Giuseppe L’Abbate, membro della Commissione Agricoltura della Camera, a proposito dell’intesa raggiunta sul provvedimento in Conferenza Stato-Regioni. “Innovare la filiera olivicola-olearia nazionale – afferma L’Abbate – è fondamentale per ridare slancio a un settore in sofferenza. Se da un lato attraverso i fondi per la meccanizzazione previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza potremo rinnovare i frantoi in modo anche più sostenibile, dall’altro è necessario intervenire ammodernando gli impianti. È questo l’obiettivo del decreto, che mira a favorire l’aggregazione nel settore e incrementare la produzione nazionale di olive, aumentando la sostenibilità con priorità alle aree svantaggiate del Paese. Vengono stanziati 30 milioni di euro dalle risorse a disposizione del Fondo Filiere Agricole, che abbiamo fortemente voluto inserire nell’ultima Legge di Bilancio”.
Agli investimenti in nuovi impianti sono destinati 10 milioni di euro con l’obbligo di conduzione in irriguo, adozione di sistemi di agricoltura di precisione con sensori di campo e utilizzo di cultivar italiane. All’ammodernamento degli oliveti con un’età pari o superiore ai 40 anni, invece, sono destinati 20 milioni di euro per infittimento, reimpianto e riconversione varietale, interventi di potatura straordinaria e realizzazione di sistemi irrigui a goccia. A beneficiare del sostegno saranno gli olivicoltori associati a organizzazioni di produttori riconosciute sino ad un massimo del 70% delle spese ammesse e nel regime ‘de minimis’ fino a 25mila euro complessivi, mentre sarà Agea a stabilire le modalità per la presentazione di domande di sostegno attraverso una circolare attuativa. “Si tratta di un’importante opportunità per il rinnovo della filiera olivicola-olearia, nell’attesa che vengano effettivamente spesi i 300 milioni di euro che abbiamo stanziato per il rilancio dell’olivicoltura pugliese, cuore della produzione nazionale, a fronte del disastro Xylella” – conclude L’Abbate.
“Finalmente, grazie all’impegno del ministro e del sottosegretario, ricomincia una programmazione strategica della politica olivicola del nostro Paese. L’ammodernamento degli oliveti tradizionali e i nuovi impianti serviranno a far aumentare la produzione di qualità; l’Italia negli ultimi 30 anni ha perso quasi la metà del suo potenziale produttivo” – sottolinea David Granieri, presidente di Unaprol.