Gruppo Gimoka è il secondo operatore per volumi di caffè verde processato annualmente nel territorio italiano. L’azienda, fondata negli anni ’80, è diventata un player di rilevanza internazionale, tanto da essere tra i primi in Europa nel modello di business della private label e del co-packing; da alcuni anni il Gruppo è anche impegnato nel lancio del marchio ammiraglio Gimoka, per sviluppare la propria presenza nei canali Home, Out of home e E-commerce.
INVESTIMENTI E CRESCITA ATTIVA
Durante l’evento fieristico di TuttoFOOD e Host, tenutosi lo scorso ottobre 2021, Gruppo Gimoka ha raccontato a Food le dimensioni della sua più recente crescita.
“Per darle un numero abbastanza chiaro e definito – ha risposto Giampaolo Arpe, Direttore Commerciale Gruppo Gimoka –, negli ultimi 5 anni abbiamo investito quasi 50 milioni di euro per rinnovare le linee di confezionamento e aumentare la capacità degli hub logistici, senza dimenticare le risorse dedicate alla R&S. Questi investimenti ci hanno portato ad avere un’offerta ampia e profonda, con oltre 120 miscele diverse, e la capacità di proporre tutte le soluzioni di confezionamento disponibili sul mercato. Siamo quindi in grado di coprire quasi tutta la domanda di caffè europeo sia in termini di grani e macinato sia per i sistemi porzionati – capsule e cialde – e di soddisfare tutte le esigenze di un partner internazionale nell’ambito della private label”. Alla produzione l’Europa, si aggiunge la vasta offerta dedicata al mercato americano. Complessivamente l’offerta di Gruppo Gimoka copre integralmente integralmente lo scaffale dei paesi più evoluti del mondo del caffè.
SOSTENIBILITÀ=EFFICIENZA
Per quanto riguarda gli investimenti legati al tema della sostenibilità, due sono le principali direzioni verso cui l’azienda si sta muovendo.
La prima va “verso l’efficienza che porta sostenibilità – ha spiegato Arpe –. Più lo stabilimento è efficiente più l’azienda è in grado di sviluppare un percorso di sostenibilità. Per questo motivo riusciamo a essere competitivi nella fascia di primo prezzo, una convenienza non data da un minor costo nell’acquisto di materia prima, ma da un processo produttivo costruito in modo di trattare la materia prima nella maniera più efficiente possibile“. La seconda direttrice si muove nel mondo del porzionato, caratterizzato da una minore incidenza del caffè e una maggiore attenzione alla sostenibilità del packaging.
“Gimoka ha concentrato la quasi totalità degli ultimi investimenti sullo sviluppo di capsule compostabili per il mercato americano e italiano, e sulla riciclabilità per quasi tutti i sistemi porzionati. A livello di pack stiamo cercando di ridurne il peso in tutti i prodotti. Lavoriamo sia su imballi primari che secondari con l’idea di tenere allineato l’impatto ambientale con l’efficienza di costo, che poi è la cosa più difficile da ottenere. Molto spesso ridurre l’impatto ambientale infatti porta con sé costi particolarmente eccessivi, noi cerchiamo di rendere accettabile l’innovazione sia dal nostro cliente trade, sia dal consumatore finale per le operazioni di smistamento nello smaltimento dei rifiuti”.
LE NOVITÀ
Da sempre player di riferimento per l’ampia proposta di soluzioni soprattutto nel segmento del porzionato, Gruppo Gimoka ha ampliato ulteriormente il proprio portafoglio con tre proposte in linea con i principi dell’economia circolare. Due sono capsule a barriera d’ossigeno compostabili, una compatibile con il sistema Keurig 2.0 e smaltibile tramite il sistema di compostaggio industriale, e l’altra compostabile con il sistema chiuso GM3, una versione industrial compostable, certificata TUV, della capsula GM3. A queste si aggiunge la cialda in carta compostabile e bio based, sigillata in un incarto 100% riciclabile in grado però di garantirne la freschezza nel tempo. “Abbiamo deciso quest’anno di fare un’ulteriore diversificazione passando dal compostabile all’imballo in carta il quale semplifica l’utilizzo da parte del consumatore perché immediatamente inseribile nel circuito della riciclabilità domestica oltre a essere più accessibile economicamente. Il grande beneficio è poi il mantenimento del livello identico di qualità, mantenendo la proposta competitiva in termini di costi”, ha concluso Arpe.