La campagna olivicola-olearia entra nel vivo in Puglia, con quantità di olive raccolte in calo del 30% rispetto alla media produttiva storica. Secondo l’analisi di Coldiretti, le cause vanno ricercate nel clima pazzo, dal maltempo alla siccità, senza dimenticare gli effetti di Xylella che dopo la provincia di Lecce sta intaccando il patrimonio olivicolo di Brindisi.
“Ad influenzare la stagione olearia – evidenzia l’associazione – l’assenza di piogge e la siccità che ha colpito il polmone olivicolo del Paese, la Puglia, regione che produce la metà del prodotto italiano, dove sono raddoppiati i costi per irrigare e garantire olive di qualità. La produzione resterà ben distante dagli standard tipici delle annate di carica con 145 milioni di chilogrammi contro le medie storiche di 200 milioni”.
Il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia afferma: “Non accetteremo alcuna speculazione sui prezzi dell’olio, che è di eccezionale qualità, perché i costi di produzione sono più che raddoppiati con pesanti ripercussioni sugli operatori seri della filiera, frantoi e produttori, che devono vedersi riconosciuto il loro lavoro con remunerazioni giuste”.
La crescita dei prezzi del petrolio ha contagiato l’intera economia, facendo aumentare anche i costi delle imprese. Con l’avvio delle operazioni colturali, gli agricoltori sono costretti ad affrontare rincari fino al 50% per il gasolio necessario per le attività di raccolta con i mezzi agricoli, per l’acquisto dei fertilizzanti, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne. Mentre durante l’estate, con quattro mesi di siccità perdurante sono lievitati i costi per l’irrigazione.