Via libera definitivo da parte del Consiglio dei Ministri al decreto legislativo contro le pratiche commerciali sleali, che “consentirà maggiore tutela ed equità nei rapporti contrattuali tra gli attori della filiera agroalimentare, offrendo agli agricoltori gli strumenti necessari per migliorare la loro posizione negoziale rispetto agli altri operatori”. A sottolinearlo è Cia-Agricoltori Italiani, che parla di “un passo avanti significativo, atteso da molti anni perché permette di mettere un freno alle speculazioni nel settore, riequilibrando in un’ottica più giusta i rapporti commerciali tra tutti i soggetti della filiera agroalimentare”.
Ad oggi per l’ortofrutta fresca, ad esempio, su 100 euro spesi dal consumatore al supermercato al produttore rimangono in tasca solo tra i 6 e gli 8 euro netti. Ancora meno nel caso dei prodotti trasformati, dove il margine in campo all’agricoltore è intorno ai 2 euro. Tra l’altro, l’approvazione del decreto contro le pratiche commerciali sleali “arriva in un momento davvero complicato per le aziende agricole – aggiunge Cia – messe ko dall’aumento insostenibile dei costi di produzione, a causa dei rincari di materie prime, energia, trasporti, mangimi, concimi e fertilizzanti, con rialzi tra il 30% e il 50% negli ultimi mesi ed effetti diretti sui redditi. In questo senso, il nuovo provvedimento servirà a garantire una più equa distribuzione del valore lungo la filiera, con un adeguamento dei prezzi ai maggiori costi produttivi”.