Sono prevalentemente due i modelli industriali che contraddistinguono il settore oleario italiano: quello delle Pmi e quello delle imprese parte di gruppi internazionali, come Costa d’Oro, che a novembre 2020 ha portato a termine il percorso d’integrazione all’interno di Avril. Nata nel 1983, Avril oggi è il quarto gruppo alimentare in Francia e terzo gruppo oleario al mondo; una realtà internazionale attiva nei settori degli oli vegetali e delle proteine, presente in 19 paesi e con un giro d’affari di quasi sei miliardi di euro nel 2020. Negli ultimi due anni, Avril ha già investito 10 milioni di euro in marketing e sviluppo per fare di Costa d’Oro un riferimento globale nei segmenti di mercato dell’olio d’oliva ad alto valore aggiunto, unendo innovazione e tracciabilità. E ne sono già stati stanziati altrettanti per investimenti nella filiera olivicola nazionale, a conferma di come l’Italia rimanga una priorità strategica. Avril nasce proprio da un’iniziativa di produttori agricoli con l’obiettivo di garantire uno sviluppo sostenibile del comparto: ancora oggi il Gruppo, il cui purpose è proprio ‘Servire la Terra’, reinveste tutti i suoi utili nello sviluppo della filiera agricola con l’obiettivo di creare valore a tutti i livelli e per tutti gli attori della filiera. Food ha raggiunto Olivier Delaméa, Presidente di Costa d’Oro e Ceo della Divisione Avril Vegetal (nella foto), per tracciare le linee guida per il futuro. “A tre anni dall’inizio del processo d’acquisizione, ci riteniamo pienamente soddisfatti dell’integrazione di Costa d’Oro nel Gruppo Avril e dello sviluppo internazionale del brand, oggi presente in 80 paesi, tra cui Francia e Usa – sostiene Delaméa –. Per avere successo nel mondo, Costa d’Oro deve arrivare ai vertici in Italia: primo mercato al mondo per consumo di olio extravergine d’oliva. Così abbiamo deciso di puntare sui segmenti premium dell’extravergine e di sostenere il business italiano con investimenti lungo tutta la filiera produttiva, oltre che in comunicazione above e below the line”.
Intenti a cui fanno eco le parole di Ivano Mocetti, Direttore Generale di Costa d’Oro: “Entrare a far parte di un gruppo internazionale è un’opportunità per l’impresa e per l’intero Paese perché ci sono numerosi vantaggi competitivi da cogliere e capitalizzare – sostiene Mocetti –. A maggior ragione quando questo passaggio avviene salvaguardando le specificità della Pmi, come è avvenuto nel nostro caso: la governance di Costa d’Oro, infatti, è rimasta italiana; Avril ha ritenuto il forte know how maturato nel mondo dell’olio d’oliva e nel mercato da parte del management un pilastro da cui partire per lo sviluppo. Capitali da investire, sinergie sui mercati internazionali, formazione continua del personale, progetti di sviluppo a medio-lungo termine: sono solo alcuni dei vantaggi competitivi acquisiti e delle sinergie sviluppate”.
I PIANI DI SVILUPPO
Qualità, innovazione e investimenti sono le tre parole chiave per il prossimo futuro. “Dall’acquisizione di Costa d’Oro – prosegue Delaméa – abbiamo costantemente rafforzato i nostri requisiti qualitativi: dall’approvvigionamento delle materie prime all’imbottigliamento nello stabilimento di Spoleto. Parallelamente, abbiamo supportato progetti d’avanguardia del brand come il primo olio evo 100% italiano con piena tracciabilità fino al frantoio, il non filtrato e altre referenze bio e nutraceutiche. Dal 2017 abbiamo stabilito un protocollo con fornitori italiani selezionati che ci permette di risalire alla produzione fino al frantoio, progetto che comunichiamo in modo trasparente ai consumatori con un Qr-Code on pack. Nel 2021 abbiamo siglato una partnership di lungo periodo con Assoprol (associazione che riunisce 800 produttori umbri di olio d’oliva, ndr) per il lancio di un olio Dop dedicato e abbiamo avviato lo sviluppo di un piano agricolo integrato per una filiera sempre più sostenibile, oltre alla promozione di un piano di comunicazione per far conoscere e apprezzare le peculiarità del territorio umbro, cuore della produzione Costa d’Oro, e i suoi oli unici. L’impegno sulla filiera non si esaurisce qui, vogliamo andare oltre costruendo partnership di lunga durata con gli agricoltori italiani fino all’integrazione della nostra produzione locale in linea con il purposedi Avril ‘Servire la Terra’”.
Parte integrante di questo programma sono alcuni progetti nell’ambito della sostenibilità come su imballaggi ed energia green. “Il 30% del nostro fabbisogno energetico già deriva dai pannelli solari, l’impegno è di arrivare all’80% nei prossimi anni. Infine, la ‘Carta dei fornitori di olio d’oliva’: dal 2021 tutti i nostri fornitori si impegnano a rispettare i 10 punti della nostra Carta, che include buone pratiche agricole, come la spremitura delle olive il più velocemente possibile, cioè, idealmente, entro 24 ore dal conferimento al frantoio”.
COGLIERE LE SFIDE DEL MERCATO GLOBALE
Con questo piano strategico, il Gruppo Avril accelera lo sviluppo del suo portafoglio degli oli alimentari che, insieme ai condimenti, rappresentano il 20% business totale. Un settore in cui dimostra la sua volontà di cogliere le sfide e le opportunità offerte dai mercati in rapida crescita sullo scenario internazionale. “Quella dell’olio d’oliva – commenta Delaméa – è la categoria degli oli alimentari di maggior valore, perfettamente in linea con le nuove tendenze dei consumatori verso prodotti naturali, semplici (non troppo elaborati), gustosi e sani. Lo sviluppo di Avril si basa sulla capacità di strutturare i settori da monte a valle, generando valore in ogni anello della filiera. In Marocco, ad esempio, abbiamo piantato olivi su 1.500 ettari, incrementando sensibilmente il potenziale produttivo e puntando a un livello di autoapprovvigionamento dal 25 al 30 per cento. L’ambizione del Gruppo Avril è di diventare entro il 2030 un leader nelle soluzioni di trasformazione vegetale per le transizioni nutrizionali, ambientali e agricole. Vogliamo continuare a sviluppare il nostro portafoglio di brand a livello internazionale e soddisfare le aspettative dei consumatori nelle categorie in cui siamo già operativi, come gli oli di semi, l’olio d’oliva, i condimenti”.