Ridurre gli sprechi alimentari e la produzione di rifiuti da smaltire attraverso un sistema di innovazione tecnologica, finalizzato a migliorare la qualità della vita delle persone, ridurre l’impatto ambientale, garantendo anche un importante risparmio per le famiglie e per le imprese. È questo l’obiettivo di ShareFood, progetto finanziato dal Bando Innolabs della Regione Puglia.
Attraverso una piattaforma digitale, ShareFood mette in relazione i produttori di eccedenze alimentari (privati e imprese) con i possibili utilizzatori; i Comuni che aderiscono alla piattaforma calcolano quindi il quantitativo di eccedenza effettivamente recuperato, generando vantaggi in termini di sgravi fiscali per i produttori.
Tra i partner del progetto, partito già nel 2019 e avviato in fase sperimentale, anche il Gruppo Megamark di Trani, realtà leader nella distribuzione moderna con oltre 500 punti vendita nel Mezzogiorno.
“Probabilmente i consumatori – dichiara Francesco Pomarico, direttore operativo del Gruppo Megamark – hanno ancora oggi poca consapevolezza di quale possa essere l’impatto economico, ambientale ed etico dello spreco alimentare. Megamark ha partecipato già alla fase sperimentale del progetto ShareFood, mettendo a disposizione i propri punti vendita per quantificare quelle che possono essere le eccedenze alimentari, soprattutto dei prodotti prossimi alla scadenza”.
UN’INDAGINE SULLO SPRECO ALIMENTARE
Lo studio ha messo in evidenza che sono soprattutto i prodotti definiti “freschi e freschissimi” appartenenti ai reparti gastronomia, macelleria e pescheria, a rimanere spesso invenduti nella giornata e a produrre quindi un’eccedenza che rischia di finire nella raccolta dell’organico, o peggio direttamente in discarica, con gravi ricadute ambientali, economiche e sociali.
Sono molteplici gli attori della “filiera” dello spreco alimentare: i produttori di eccedenze possono essere divisi in domestici, le famiglie, e non domestici, come ristoranti, bar, ma anche supermercati. Tramite la piattaforma ShareFood, le eccedenze possono essere messe a disposizione ed evitare che prodotti ancora salubri e commestibili diventino un rifiuto, rappresentando anche un’opportunità per le associazioni del territorio che possono utilizzare le eccedenze per distribuire cibo alla propria rete di famiglie bisognose. Se poi il prodotto non dovesse essere ceduto, può essere sempre inviato alla filiera dell’alimentazione animale.
LA SPERIMENTAZIONE DI MEGAMARK
“Il supermercato che aderisce al progetto – spiega Valentina Zacchino, project manager del progetto per Megamark – carica in bacheca, tramite una piattaforma appositamente ideata, i prodotti in scadenza o prossimi, mettendoli prima di tutto a disposizione dei consumatori a un prezzo vantaggioso e, successivamente, può donarli agli enti o alle associazioni che ne fanno richiesta”.
La fase sperimentale del progetto, che si concluderà il 31 dicembre prossimo, ha visto coinvolte aziende pugliesi appartenenti a diversi settori come la sicurezza alimentare (Nisi & C. Synthesy), analisi di laboratorio (BonassisaLab), progettazione software (Softline Srl). Nonché due dipartimenti di Emergenza e Trapianti di Organi (DETO) e di Scienze del Suolo, della Pianto a e degli Alimenti (DiSSPA) dell’Università degli Studi di Bari, sotto la guida di Consea, ente capofila del progetto specializzato in consulenza ambientale.