Alla luce del periodo di estrema criticità che il comparto avicolo sta affrontando, Confagricoltura si è rivolta nelle scorse settimane ai principali istituti di credito italiani sollecitando un’attenzione particolare alle imprese in difficoltà per l’influenza aviaria.
All’appello della Confederazione hanno già risposto Crédit Agricole Italia, Unicredit, Banco Bpm, Intesa Sanpaolo, Bnl (gruppo Bnp Paribas) e Banca Popolare di Sondrio.
GLI INTERVENTI DELLE BANCHE
L’impegno da parte delle banche prevede tre tipi di intervento nell’ambito della liquidità finanziaria: posticipo delle scadenze dei pagamenti di finanziamenti e prestiti, nuovi canali di finanza agevolata e riorganizzazione delle esposizioni e delle scadenze bancarie.
Confagricoltura ha accolto con favore le iniziative e ringrazia le banche per la disponibilità e la tempestività con cui hanno reagito alla richiesta di attenzione per un settore che ha già subito l’abbattimento di un numero assai elevato di capi, circa 15 milioni. Al momento l’epidemia è circoscritta quasi esclusivamente alle regioni di Veneto e Lombardia.
L’EPIDEMIA DI AVIARIA
Secondo i dati dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, alla data del 27 gennaio scorso erano 308 i focolai di aviaria accertati tra gli allevamenti, e 18 nella fauna selvatica.
“I numeri – conclude Confagricoltura – sono fortunatamente in sostanziale stasi da circa due settimane; pertanto l’auspicio è che, in tali condizioni, vi sia un ulteriore allentamento dei blocchi ai riaccasamenti”.