L’offerta tutelata mantiene sempre una posizione privilegiata all’interno dell’offerta di prosciutto crudo, con trend superiori alla media del mercato. Merito anche delle attività di comunicazione e informazione sulle garanzie legate ai disciplinari di produzione. In Italia, così come nei mercati esteri, rimane fondamentale il ruolo delle Dop, con Parma e San Daniele che trainano la crescita, grazie ai plus qualitativi e di riconoscibilità. All’interno del banco taglio, secondo i dati Iri relativi al 2021, il Prosciutto di Parma Dop segna un progresso del 3,9% a volume. Più performante risulta il Prosciutto di San Daniele Dop, che riscontra un incremento delle quantità vendute pari al +16 per cento. Lo scenario resta simile anche nel libero servizio, dove Parma e San Daniele crescono a volume rispettivamente dell’8,4% e dell’11 per cento.
I PROGRAMMI PER PARMA
Nei prossimi mesi, il Consorzio del Prosciutto di Parma si focalizzerà sul digitale e sugli eventi, puntando al contempo sul mondo della distribuzione, sia moderna che tradizionale. “Per la Gdo – spiega Alessandro Utini, Presidente – abbiamo già avviato un confronto mirato a realizzare delle attività su misura con le singole catene. Per quanto riguarda poi temi come il benessere animale, nonché sull’uso prudente del farmaco e la biosicurezza, abbiamo avviato un progetto che stimolerà gli anelli della filiera produttiva ad adottare degli standard di sostenibilità più elevati rispetto a quelli imposti dalla normativa vigente”.
IL SAN DANIELE PUNTA SULLE GREEN
La strategia del Consorzio del Prosciutto di San Daniele prevede investimenti lungo la filiera per arricchire il racconto sulla tracciabilità. E, inoltre, nuove iniziative in grado di valorizzare l’equilibrio tra la necessità di produrre e l’etica verso l’ambiente e il benessere animale. Quest’anno, tra i piani del Consorzio, spicca anche il potenziamento degli impianti per il recupero e riutilizzo del sale.
IL TOSCANO RIPARTE DALL’HORECA
In questa particolare congiuntura, il mercato del Prosciutto Toscano Dop resta fortemente condizionato, in positivo come in negativo, dall’Horeca. “È indubbio – osserva Emore Magni, Direttore del Consorzio del Prosciutto Toscano Dop – che questo canale rappresenti un’opportunità. Chef e personale di sala sono i migliori ambasciatori del nostro prodotto, sia perché ne valorizzano l’utilizzo in cucina, sia perché possono raccontarne l’unicità e le specificità. È proprio è al ristorante, dalla trattoria di qualità fino ai bistrot, che abbiamo la possibilità di intercettare il pubblico dei foodie”.
LE SFIDE DEL MODENA
Dal tema del packaging sostenibile, fino alla crescita dei prodotti già confezionati e all’incognita del Covid, anche il Consorzio del Prosciutto di Modena Dop si confronta con uno scenario che evolve velocemente. “Siamo sicuramente in un momento molto particolare – sottolinea Giorgia Vitali, Presidente –. Gli ultimi due anni hanno cambiato molti aspetti della vita e sicuramente di tutto ciò hanno risentito anche le scelte alimentari dei consumatori. La capacità di ogni azienda di adattarsi a tutto questo, investendo nella sostenibilità dei processi e dei prodotti, rappresenta la grande sfida dei prossimi anni e, al contempo, una grande opportunità”.