Conserve Italia rappresenta una filiera cooperativa 100% italiana e tre volte sostenibile: dal punto di vista economico, sociale e ambientale.
Ai soci agricoltori italiani che conferiscono frutta, pomodoro, legumi e cereali attraverso 40 cooperative agricole consorziate, il Gruppo garantisce un adeguato reddito valorizzando le loro produzioni con la forza dei grandi marchi del Made in Italy come Valfrutta, Cirio, Yoga, Derby Blue e Jolly Colombani. E lo fa nel massimo rispetto dell’ambiente in ogni fase del processo produttivo. Inoltre, Conserve Italia sostiene soprattutto le comunità in cui è presente con i suoi stabilimenti (in Emilia-Romagna, Toscana e Puglia), donando ogni anno centinaia di tonnellate di prodotti alimentari a enti caritatevoli che distribuiscono questi prodotti alle famiglie bisognose e fornendo contributi economici ad iniziative di ricerca scientifica, promozione sportiva tra i giovani, supporto alle realtà che si occupano di disabilità, indigenza e non autosufficienza.
SOSTENIBILITÀ A TUTTOTONDO
La sostenibilità di Conserve Italia è integrale, non può quindi prescindere dall’equilibrio economico e dalla competitività di un’Azienda capace di realizzare 3.500 referenze di prodotti alimentari che vengono poi venduti in oltre 70 Paesi in tutto il mondo, grazie al lavoro di 3.000 persone tra addetti fissi e stagionali.
A livello ambientale, sono cinque le principali attività portate avanti da Conserve Italia negli ultimi anni. L’impegno a promuovere tecniche di agricoltura di precisione tra i soci agricoltori, così da ridurre il consumo idrico e il ricorso a fertilizzanti e agrofarmaci, è unito alla ricerca di nuove varietà più tolleranti verso i cambiamenti climatici. Sul fronte energetico, il Gruppo fa ricorso all’energia eolica per le produzioni a marchio Valfrutta (20.000.000 kWh all’anno, per una mancata emissione di 8.000 tonnellate di CO2), inoltre può contare su un impianto a biogas alimentato anche con i residui delle lavorazioni e due impianti di cogenerazione; l’energia elettrica autoprodotto ammonta al 40% del fabbisogno totale. E a proposito di residui di lavorazione, sono 50mila le tonnellate di scarti recuperati e destinati ad alimentazione zootecnica e produzione di energia. Grande è l’attenzione sull’utilizzo di packaging eco-sostenibili per i prodotti, dalla plastica e dal vetro riciclato all’utilizzo di cannucce di carta e di confezioni in Tetra. Infine il trasporto ferroviario delle merci: quasi 136mila tonnellate di prodotti alimentari movimentate all’anno via treno, il 22% del totale, con un risparmio di 3mila tonnellate di CO2 e di 5.500 camion.