Si può definire una storia a lieto fine quella della Walcor di Cremona, azienda fondata nel 1954 per la lavorazione del cioccolato e che occupa attualmente circa 150 lavoratori oltre agli stagionali impiegati nel periodo di produzione delle uova di Pasqua e delle monete di cioccolato (leader a livello mondiale). Assistita da Clearwater International, dopo un periodo di grandi difficoltà ora l’azienda potrà infatti contare sul supporto del colosso americano JP Morgan Asset Management – Global Special Situations Group e di Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa del Ministero dell’Economia, gestrice del Fondo di salvaguardia dei livelli occupazionali per le aziende in crisi.
Dopo aver raccolto il consenso di quasi l’80% dei creditori, compresa l’Agenzia delle Entrate che aveva espresso la propria adesione alla transazione fiscale, il 6 febbraio 2022 il Tribunale di Cremona aveva omologato il concordato preventivo in continuità presentato dalla società nei primi mesi dello scorso anno, sulla base di un piano di ristrutturazione del debito che avrebbe consentito un articolato progetto di rilancio elaborato dal Manager Attilio Capuano.
LA CRISI AZIENDALE
Dal 2020, dopo l’improvvisa scomparsa del fondatore ed in piena emergenza sanitaria, la società lottava per la sopravvivenza e aveva presentato un concordato con riserva per contenere l’aggressione dei creditori e tutelare la continuità, valore da preservare anche a beneficio degli oltre centocinquanta dipendenti. In attesa di elaborare il piano concordatario aveva tempestivamente formulato la richiesta di intervento del Fondo di salvaguardia dell’occupazione ai sensi del Decreto Rilancio, dopo aver ottenuto l’iscrizione nel Registro dei marchi storici, per scongiurare la chiusura e preservare i posti di lavoro.
Contemporaneamente era stato avviato un complesso processo di selezione di investitori a supporto della storica azienda del cioccolato, affidato a Clearwater International che aveva portato all’acquisizione di una prima proposta di ingresso nel capitale promossa da JP Morgan AM – mediante uno dei suoi fondi in gestione, assistiti da WAI Capital Management e Bonelli Erede – disponibile a sottoscriverne l’aumento e per consentire il salvataggio della società.
L’INTERVENTO DI INVITALIA
La richiesta di aiuto della società non ha lasciato indifferente Invitalia, gestrice del fondo istituito nel decreto Rilancio, che si è immediatamente attivata per assicurare il sostegno all’azienda e, all’esito della verifica dei requisiti e della fattibilità del piano di rilancio, ha deliberato il supporto finanziario di 10 milioni di euro, previsto dalla normativa, ripartiti tra aumento di capitale (3,6 milioni), finanziamento “quasi Equity” (per oltre 4,6 milioni) e contributi a fondo perduto nell’arco del triennio successivo (2 milioni) a tutela dell’occupazione.
Con l’omologa del concordato, il percorso è stato completato con la chiusura degli accordi preliminari per la sottoscrizione dell’intero importo di capitale da parte dei nuovi azionisti – il fondo in gestione di JP Morgan AM e Invitalia, assistita dallo Studio Orrick – ed il versamento di oltre 14 milioni di euro che, unitamente alle somme conferite dal socio Aldo Santini, fratello del fondatore, e al finanziamento quasi equity di Invitalia consentiranno di anticipare i pagamenti ai creditori entro l’estate, rispetto ai cinque anni inizialmente previsti.
La Walcor è stata assistita nell’operazione da Clearwater International in qualità di advisor finanziario con un team composto da Andrea Pagliara, Francesco Perrini e Silvia Stricchi e dallo Studio Aziendale Savi per gli aspetti legati al concordato con un team composto da Daniela Savi e Davide Filadelfia.