Si muove su due direttrici la strategia di crescita di Esselunga. Lo dice l’articolo dedicato alla insegna sullo Speciale Retail – Format e Canali 2022, di cui qui vi proponiamo una sintesi. Da un lato, l’insegna della famiglia Caprotti ha spinto sulla leva del rafforzamento della propria tradizionale bandiera, quella del superstore e del supermarket. Lo dimostra il barometro delle nuove aperture, che hanno riguardato tanto le superfici più grandi, con il battesimo degli store di Fino Mornasco e Livorno, quanto i negozi di taglia media, con il debutto assoluto sulla piazza di Vicenza e la riapertura dello storico supermarket Esselunga di viale Cassala a Milano.
ESSELUNGA DI VICINATO
Dall’altro lato, Esselunga prosegue invece sulla strada della sperimentazione. La prova, concreta, viene dall’espansione del formato LaEsse, l’innovativa formula lanciata a fine 2019 che punta al servizio di prossimità e offre l’opportunità di una spesa omnicanale. Dopo le cinque aperture meneghine (in corso Italia, via Melchiorre Gioia, viale Montenero, corso Genova, via Mercato) e quella capitolina di via Cola di Rienzo nel quartiere Prati, il concept che strizza l’occhio al negozio di vicinato ha di nuovo alzato le saracinesche a Milano, dove ha aperto un nuovo punto di vendita in corso Buenos Aires. E si appresta a un’ulteriore inaugurazione anche nella Capitale, dove è attesa una nuova apertura nella centralissima via Tomacelli.
ESSELUNGA FUORI DA ESSELUNGA
Ma soprattutto a testimoniare la forte dinamicità dell’insegna c’è la recente decisione di testare una formula del tutto inedita per la distribuzione: i temporary shop. L’esperimento ha preso il via nel periodo delle scorse feste natalizie con un negozio nella centralissima via Spadari a Milano esclusivamente dedicato alla linea di alta pasticceria Elisenda. L’obiettivo della catena è chiaro: portare il brand anche al di fuori dei negozi Esselunga, per farlo conoscere e per dare al pubblico la possibilità di degustare le sue specialità in una cornice esclusiva. Ora si tratterà di vedere se a questo debutto seguirà un cartellone più fitto di appuntamenti “temporanei”. Magari non solo milanesi.