Per La Linea Verde la sostenibilità è un principio fondante. Per questo ha adottato una politica aziendale in grado di unire la crescita economica al completo rispetto del territorio. Ora, in un momento particolarmente critico per le risorse idriche, il gruppo bresciano compie un ulteriore passo nell’ottica della riduzione del suo impatto ambientale, dotando lo stabilimento di Manerbio di un impianto di biofiltrazione delle acque reflue.
Grazie ad un processo biologico completamente naturale, il nuovo sistema ripulisce in apposite vasche-filtro l’acqua usata nei processi di lavaggio, depurandola dai residui vegetali. L’acqua, anziché essere convogliata nel sistema fognario, può essere riutilizzata in agricoltura, ad esempio per irrigare i campi. Con i sistemi in uso fino a oggi, lo stabilimento recuperava circa il 70% dell’acqua: con il nuovo impianto si raggiunge l’85%.
L’azienda non utilizza acqua di rete per i processi di lavorazione, ma attinge l’acqua dai pozzi presenti nel sito produttivo di Manerbio. Attraverso appositi sistemi, l’acqua potabile viene inviata alle linee di lavaggio delle verdure e infine, dopo la biofiltrazione, resa disponibile, in larga parte in ambito agricolo.
“Quello della IV gamma è un business a basso impatto ambientale; tuttavia ci poniamo l’obiettivo di gestire al meglio le risorse idriche. La Linea Verde da sempre si impegna su questo fronte, in primis riducendo la quantità di acqua necessaria al lavaggio per ogni chilo di verdure senza inficiare il processo” – spiega Andrea Battagliola, Direttore generale La Linea Verde. “Oggi, con l’adozione del nuovo sistema di biofiltrazione delle acque reflue siamo ancora più virtuosi”.
L’adozione del nuovo impianto rientra nel piano aziendale triennale 2021/2023 battezzato Fast Farm to Fork. Dedicato agli stabilimenti del gruppo, il progetto mira ad una forte evoluzione in ottica di agricoltura & industria 4.0 e sostenibilità dei processi produttivi.