Tornano ‘Le noci per la ricerca’, il progetto di Fondazione Umberto Veronesi che vede la collaborazione di Life – storica realtà italiana di frutta secca – a supporto di medici e ricercatori impegnati nello studio e nella cura dei tumori che colpiscono le donne, ossia tumore al seno, all’utero e all’ovaio.
Per tutto il mese di ottobre le noci Life protagoniste del progetto saranno disponibili negli store delle principali insegne della Gdo nei formati in guscio da 500 g e da 90 g. Acquistando i prodotti contrassegnati da un bollino rosa verranno devoluti 50 centesimi a sostegno del progetto. Il rapporto ormai consolidato fra le due realtà ha permesso così, dal 2016 ad oggi, di raccogliere quasi 400mila euro, interamente devoluti alla ricerca, consentendo di finanziare anche il lavoro di 11 tra ricercatrici e ricercatori, selezionati dalla Fondazione nei centri di eccellenza di tutta Italia.
BENESSERE A 360°
“Sin dalla sua nascita Fondazione Umberto Veronesi è impegnata a finanziare la ricerca scientifica in area oncologica e soprattutto progetti di ricerca che riguardano le patologie tipicamente femminili – racconta Monica Ramaioli, Direttore generale Fondazione Umberto Veronesi –. Negli anni abbiamo sviluppato numerose iniziative di raccolta fondi a sostegno dellaricerca d’eccellenza, e tra queste spicca ‘Le noci per la ricerca’, un’operazione di grande valore chesi rivolge ai consumatori affinchè possano orientare sempre più responsabilmente le proprie sceltein materia di salute”.
A farle eco, Davide Sacchi, Responsabile marketing Life: “Le noci per la ricerca sono un bellissimo e consolidato progetto che portiamo avanti oramai da diversi anni a cui la nostra azienda tiene particolarmente perché racchiude in sé il concetto del benessere a 360°, contribuendo sia al benessere fisico del consumatore e al sostegno alla ricerca, molti sono già stati i ricercatori finanziati dal progetto e siamo certi che la sensibilità dei consumatori aiuterà a sostenerne molti altri. In momenti difficili come quello che stiamo vivendo, ci accorgiamo ancora di più quanto sia importante il sostegno in tal senso”.