Dopo un lungo periodo di forzato stop causa pandemia, Unione Italiana Food ha ripreso il programma di visite agli stabilimenti delle industrie pastaie italiane: un’occasione per ‘toccare con mano’ l’impegno delle aziende per rendere spaghetti&co. sempre più innovativi e sostenibili. In effetti, è proprio questo l’obiettivo di Agnesi, storico brand del Gruppo Colussi, che ha aperto le porte del suo pastificio di Fossano (Cn).
UNO STABILIMENTO DA 108MILA T DI PASTA
Agnesi ha spostato in Piemonte la produzione nel 2017, puntando su uno stabilimento più razionale e funzionale di quello di Imperia, che aveva nella verticalità e nella carenza di spazi per lo stoccaggio i suoi talloni d’Achille. L’unità produttiva di Fossano copre una superficie di 64.109 mq (di cui 21.600 mq coperti) e ha un potenziale di pastificazione pari a 108mila tonnellate. Oggi conta sette linee di produzione tra pasta all’uovo, pasta corta e lunga e 13 linee di confezionamento. In particolare, la più recente linea di pasta lunga garantisce un forte risparmio energetico e una struttura della pasta più elastica, che si traduce nella riduzione degli scarti. Lo stabilimento è rifornito quotidianamente da 10 silos, mentre sono in media 50 i controlli effettuati ogni due ore in accettazione sulla materia prima e sul prodotto finito.
In questi anni l’azienda ha lavorato molto sulla sostenibilità non solo della produzione, ma anche del packaging. “Nel 2021 – ha sottolineato il Direttore commerciale del Gruppo Colussi Massimo Crippa – siamo stati il primo produttore alimentare a introdurre, in sostituzione della plastica, un incarto compostabile per i prodotti a lunga conservazione: 6,7 milioni di confezioni solo lo scorso anno. Il pack è realizzato con Mater-Bi, materiale derivato da mais e cellulosa, che garantisce lo smaltimento (certificato TUV Austria) nel rifiuto organico”.
Guarda le interviste a Massimo Crippa, Direttore Commerciale, e Cristina Lupattelli, Direttore marketing Gruppo Colussi.
“Noi pastai abbiamo coinvolto i nostri fornitori sui temi dello sviluppo sostenibile: ci siamo impegnati per ridurre l’impatto ambientale del nostro packaging, abbiamo potenziato le filiere agricole e intrapreso importanti investimenti su impianti e tecnologie per evolvere la nostra struttura aziendale e migliorarci sempre di più”, ha affermato Angelo Colussi, Presidente Gruppo Colussi/Pasta Agnesi.
LA COTTURA PASSIVA
La visita è stata anche l’occasione per mettere in pratica e testare un esperimento di cottura passiva della pasta, tecnica che già negli anni ‘60 Vincenzo Agnesi aveva teorizzato nel suo volume È tempo di pasta. L’azienda ci ha lavorato a lungo, mettendo a punto una formula che permette di ridurre notevolmente la quantità di acqua e di energia necessarie per la cottura. “In sostanza – spiega Florindo Magnamini, Responsabile Ricerca e Sviluppo – si tratta di inserire 500 grammi di pasta e il sale in 1,2 litri di acqua fredda (anziché attendere i canonici cinque). In 7 minuti (anziché 18) l’acqua raggiunge il bollore: a quel punto si spegne il fuoco, si mette il coperchio e si completa la cottura”. Gusto e consistenza sono assicurati.