Terzo trimestre in equilibrio per il prosciutto San Daniele Dop. Lo ha detto il Direttore generale del Consorzio di tutela, Mario Cichetti, che in un’intervista a Nord-Est Economia ribadisce, per il terzo trimestre, numeri “decisamente positivi rispetto al 2021. Stiamo difendendo le posizioni, nonostante un contesto economico più difficile e più incerto di quello che abbiamo vissuto negli ultimi anni”.
I 31 prosciuttifici, tutti a San Daniele del Friuli, producono ogni anno 2,8 milioni di cosce, con 450.000 prosciutti che vengono affettati in vaschetta per un totale di 25 milioni di confezioni, e circa il 18% di quota export. “L’outlook è positivo anche per il 2022 – spiega il Dg – stiamo studiando tutto il mercato, perché gli effetti del caro bolletta incideranno sulle famiglie. La ripresa delle scuole e delle attività produttive, in autunno e in inverno, ci dirà come sarà la fine di quest’anno”.
Intanto il prosciutto San Daniele fa i conti con i primi nove mesi del 2022. “I buoni i risultati di questi primi tre trimestri confermano il trend positivo sia in campo nazionale che nell’export” – aggiunge Cichetti. “L’incertezza riguarda i costi delle materie prime, fortemente lievitati dall’inizio dell’anno. Ciò significa che le cosce fresche e i suini allevati nel circuito delle Dop hanno aumentato di molto i loro valori: questo incide sui costi di produzione”.
Causa di questi aumenti, secondo il manager, fattori naturali come una epizoozia a inizio anno sui suini e fattori climatici che hanno reso complicato anche l’allevamento. “Perché a 40 gradi è difficile fare tutto, anche allevare gli animali. Oltre a questo va registrato il calo dei mangimi per quanto riguarda la parte zootecnica”.
Senza dimenticare il tema dei costi energetici. Elettricità e gas incidono parecchio anche sul settore prosciutti, visto che “i prosciuttifici sono aziende energivore – ricorda Cichetti – che utilizzano in prevalenza energia elettrica. In questo senso il caro bollette, quasi quintuplicate da inizio anno, inciderà in prospettiva sui costi di produzione”.