Nell’ambito del programma di sostenibilità, presentato recentemente da Assica, il Goal 12 dell’Agenda 2030 dell’Onu, dedicato a consumo e produzione responsabili, è considerato tra gli obiettivi più urgenti. “Abbiamo particolarmente a cuore la lotta allo spreco – sottolinea Davide Calderone, Direttore Assica –. Si tratta del resto di un dovere etico, ma anche di una vera e propria strategia già interiorizzata e perseguita da molte delle nostre imprese. Da una recente indagine condotta fra le nostre aziende partecipanti al Programma Measure What Matters, risulta che oltre una su quattro (26,4%) abbia identificato il Goal numero 12 come prioritario. Tutto ciò con particolare riguardo alla lotta allo spreco alimentare (12.2), per migliorare il proprio profilo di sostenibilità in relazione agli SDGs. Parliamo di filiera del recupero, poiché l’impegno coinvolge per intero il nostro settore. Quindi dal primo anello, i mangimisti, da sempre alla ricerca di formule e combinazioni per ridurre al minimo lo spreco di prodotti commestibili per l’uomo e valorizzare invece i co-prodotti e gli ex-prodotti alimentari. Fino, appunto, alla cessione delle eccedenze alimentari”.
L’ASSE CON BANCO ALIMENTARE
Lo scorso 29 luglio Assica ha siglato un protocollo d’intesa con Banco Alimentare Onlus. L’accordo è finalizzato a incentivare sinergie orientate a un modello di produzione e consumo responsabile. Il Banco Alimentare infatti recupera eccedenze alimentari da molteplici donatori della filiera e le dona alle strutture caritative che accolgono persone e famiglie in difficoltà.
SPAZIO ALLA FORMAZIONE
“E ancora – aggiunge Calderone – ci proponiamo di sensibilizzare il consumatore, con iniziative come l’Etichetta Consapevole o il nostro progetto di comunicazione Trust Your Taste – Choose European Quality. Quest’ultimo dedica alla lotta allo spreco un’intera sezione del sito e promuove innumerevoli iniziative di formazione”. Un esempio in tal senso è il webinar organizzato lo scorso 30 settembre, mirato a esplorare e spiegare i processi operativi, le procedure, la logistica, gli strumenti, l’igiene e sicurezza degli alimenti oggetto di donazione. Il tutto, inoltre, passando anche per alcuni cenni sulle positive implicazioni in ambito fiscale e comunicativo.